ULTIM’ORA – Turista salvato con defibrillatore al Teatro Olimpico
Ha rischiato di morire, mentre stava visitando il teatro Olimpico. Un turista italiano ultrasettantenne è stato colto da una crisi cardiaca verso mezzogiorno durante una visita di gruppo all’interno del monumento palladiano. E’ stato salvato grazie alla prontezza dei riflessi del personale del Teatro e soprattutto grazie alla presenza di un defibrillatore poco vicino. Prontamente è stato infatti prelevato ed utilizzato il prezioso strumento che si trova in una teca in Piazza Matteotti, vicino all’ingresso del teatro. Automaticamente è stato allertato dal sistema di telecontrollo anche il Suem 118. Un’ambulanza è accorsa sul posto ed ha portato l’uomo all’ospedale San Bortolo, dove si trova nel reparto di rianimazione in condizioni critiche. Viene per la prima volta utilizzato così un defibrillatore installato in centro storico e viene messa alla prova la preparazione degli operatori del teatro che sono stati preparati per questa evenienza.
La presenza di defibrillatori in diversi punti della città di Vicenza (11 postazioni) è frutto del progetto “Con il cuore per il cuore”. L’iniziativa, curata da P.A. Croce Verde Vicenza con il supporto del Comune di Vicenza e di altri partner, si propone l’obiettivo di installare in città defibrillatori da utilizzare in caso di emergenze da parte anche di personale “laico” adeguatamente formato. “La teca -ci fanno sapere dalla Croce Verde di Vicenza- serve a mantenere le piastre in temperatura per renderle utilizzabili in caso di abbassamento termico. Il suo utilizzo viene segnalato da un sistema di telecontrollo che, oltre ad indicare l’operatività dello strumento e a geolocalizzarlo, invia una chiamata al 118. Un ulteriore messaggio indica il ripristino dopo l’utilizzo. In Italia ogni anno si stimano circa 60.000 decessi per morte cardiaca improvvisa, anche in ambito sportivo. Numerosi studi hanno dimostrato l’importanza del primo soccorso nel ridurre mortalità e complicanze purché tali procedure vengano attuate tempestivamente. L’intervento del 118, associato alle manovre salvavita eseguite precocemente dal soccorritore occasionale aumentano le probabilità di sopravvivenza. Se le funzioni vitali (coscienza, respiro e segni di vita) cessano e non vengono supportate e ripristinate tempestivamente, il cervello va incontro a danni che diventano irreversibili dopo circa 10 minuti.
Perciò i primi 5 minuti vengono definiti “d’oro” in quanto la precocità delle manovre salvavita raddoppia o triplica la probabilità di sopravvivenza (si stima che ad ogni minuto, in assenza di manovre, si perda il 10% di possibilità di ripresa).














