NANTO – Il Comune paga l’obitorio al rapinatore

E così, il Comune di Nanto si è visto recapitare la fattura di 300 euro dell’agenzia dei servizi funebri per il trasporto, all’obitorio di Vicenza, della salma del bandito rimasto ucciso durante la rapina alla gioielleria Zancan. La vicenda oramai è nota a tutti ed è ampiamente discussa a livello nazionale: un gruppo di banditi si è presentato armato di kalashnikov e pistole, uno dei criminali spara per uccidere e, nel conflitto a fuoco, resta ferito; si mette alla guida dell’auto rubata per il colpo, perde il controllo del mezzo, fa un incidente e viene lasciato morire dissanguato sul sedile dai suoi compagni, che nel frattempo si sono messi in fuga. E, come riporta Il Giornale di Vicenza, finché la magistratura non avrà valutato la posizione di Stacchio, a pagare saranno proprio i cittadini di Nanto. Nel caso, invece, in cui ne uscisse che Stacchio non ha sparato per legittima difesa, i parenti del rapinatore defunto, Albano Cassol, avrebbero già dichiarato che «chi ha sbagliato dovrà pagare».
Ma è giusto che il conto arrivi proprio al Comune? Il trasferimento del corpo non è stato disposto dalla famiglia della vittima, bensì dalla pubblica autorità. In questo caso specifico, quindi, si tratterebbe di un trasporto di polizia mortuaria, ai sensi del Dpr 285/1990: «il trasporto dei cadaveri dal luogo del decesso al deposito di osservazione, all´obitorio o al cimitero si esegue a cura del comune». Lo stupore, a sentire il sindaco Borotto, è tanto, ma, se bisogna pagare, si pagherà. «Finora, anche nei casi di incidenti mortali di cui sono a conoscenza – ha dichiarato lo stesso – sono sempre stati i congiunti a far fronte. Del resto le persone qui hanno un grande senso di dignità e di solidarietà: se il defunto ha problemi di indigenza, quasi sempre la famiglia provvede alle spese del funerale per non gravare sulle casse del Comune».