29 Luglio 2018 - 14.49

Zanzara West Nile, 12 casi in Veneto e c’è primo morto

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Dopo l’allarme lanciato qualche giorno fa e dopo i primi casi nel Veneto c’e’ purtroppo il primo morto. Si tratta di un uomo di 77 anni, residente a Cento, già sofferente di problemi cronici cardiorespiratori, è morto all’ospedale di Cona dopo aver contratto il virus West Nile, per una puntura di zanzara infetta. La notizia trova conferma in ambienti sanitari. Il paziente era stato ricoverato a Cento per una caduta, il 24 luglio. Ma le sue condizioni sono peggiorate ed è stato necessario il giorno dopo trasferirlo a Cona, dove gli è stata diagnosticata una meningoencefalite da West Nile. Il quadro si è aggravato per problemi legati all’infezione e alla sua situazione critica, fino al decesso ieri.
È invece furi pericolo il paziente numero dodici contagiato dal virus West Nile è fuori pericolo. Sfebbrata da tutta la giornata di ieri: una donna di Fossalta di Piave che ha tirato un respiro di sollievo quando la scorsa mattina ha sentito il primario del suo reparto, quello delle malattie infettive dell’ ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dirle che ormai il peggio è passato. Il peggio era arrivato 48 ore prima con la diagnosi di febbre del Nilo.
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La prima del Veneto orientale. Diagnosi che giustificava quelle piccole bollicine in tutto il corpo, quel mal di testa incessante e quei dolori articolari tipici dell’ influenza invernale. «È stata sempre lucida e presente, sembra abbia passato la fase critica. Ci vorrà ancora qualche giorno per dire di esserne uscita completamente» conferma il primario Pier Giorgio Scotton. E la fortuna ha voluto che la 53enne, dopo alcune ore di malessere si sia presentata al suo medico di base chiedendo il test per individuare il virus West Nile.
«È andata dal medico dicendogli “Che non abbia mica il West Nile?”. E lui le ha dato credito. L’ ha mandata subito da noi per l’ accertamento, che abbiamo verificato. Il loro sospetto era fondato» ha detto Scotton. Lì la ricerca dei due anticorpi che accertano la presenza del virus è risultata positiva. Diagnosi immediata, ricovero immediato. Non lo sarà altrettanto l’ ipotesi di dove sia stata punta dalla zanzara infetta. Nelle settimane scorse la donna si era spostata da casa a Jesolo a Eraclea. Poi anche nel Veronese. E l’ individuazione del luogo si fa ancora più impreciso per colpa del periodo d’ incubazione: per alcuni può durare due giorni, per altri due settimane. E poi le zanzare non stanno certo ferme. Migrano da un’ area all’ altra nel giro di poche ore. Per questo è difficile individuare anche i focolai degli altri undici contagi avvenuti in poche settimane nel Veneto.

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