8 Ottobre 2021 - 10.50

Vitaliano Trevisan: “Io, prigioniero in psichiatria”

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Il post viene pubblicato martedì 5 ottobre sul suo profilo Facebook dallo stesso Vitaliano Trevisan, scrittore e regista vicentino: “Per accertare la mia ‘sanità mentale’ possono tenermi recluso 15 giorni. Ne sono passati tre. In teoria potrei chiedere di andarmene, essendo l’accertamento non coercitivo, ma, se lo facessi, come mi è stato fatto chiaramente intendere, rischierei il Tso. Perciò rinuncerò al mio diritto, non chiederò di andarmene e resterò in osservazione”. 

A riportare la notizia è il Corriere della Sera, che ha parlato al telefono con Trevisan: l’autore e scrittore è ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Montecchio Maggiore.

Tutto è nato da un Aso, un accertamento sanitario obbligatorio voluto dalla “compagna – ha spiegato lui – che vive in Toscana e l’ha fatto mentre io ero qua, a 450 chilometri di distanza. L’ha fatta, sembra, per il mio bene, perché teme per la mia salute mentale: questo è. E io sono costretto qua perché una persona che è a cinquecento chilometri teme per la mia salute mentale”. 

L’avvocato di Trevisan, precisa il Corriere, ha confermato che lo scorso sabato lo scrittore è stato contattato dal comando dei carabinieri di Crespadoro che l’ha convocato in caserma, dove gli è stato notificato l’Aso. Poco dopo, un’ambulanza del 118 ha portato Trevisan in ospedale a Vicenza, da cui è stato trasferito in seguito a Montecchio. 

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