VICENZA – Ancora truffe ai danni di anziani: donna derubata di 5000 euro

Si ripetono senza sosta a Vicenza i casi di truffa o tentata truffa ai danni di anziani. Quasi sempre con lo stesso metodo, quello del finto avvocato o finto carabiniere, che chiede soldi per togliere dai guai il figlio della persona anziana avvicinata. Nonostante la vasta campagna di informazione da parte delle Forze dell’Ordine e della stampa, molti anziani, colpevolmente non informati da persone a loro vicine, cadono nella trappola.

Ieri a distanza di un’ora due episodi. Una tentata truffa e una truffa.
Il primo episodio è accaduto alle 12.30 circa in Corso Fogazzaro. Una donna di 81 anni, ivi residente, ha riferito alla Polizia di Stato di aver ricevuto la telefonata da un sedicente avvocato. L’uomo all’altro capo del telefono si è presentato come avvocato Bevilacqua (il nome è lo stesso utilizzato nella raggiro di un’anziana di qualche giorno fa, derubata di circa 30 mila euro). Il malvivente ha riferito alla donna che la figlia era stata coinvolta in un sinistro stradale con feriti e che, in qualità di avvocato, stava seguendo pratica per toglierla dai guai. Ha poi fornito all’anziana donna un numero telefonico da contattare per concordare la somma da versare. L’81enne ha quindi contattato il numero e questa volta a rispondere è stato un sedicente maresciallo dei carabinieri, che ha quantificato in 4000 euro la somma dovuta, con l’opzione di fornire anche altri oggetti di valore. Il finto carabiniere l’ha anche invitata a non contattare. La donna si è però insospettita e ha telefonato al marito. Resisi conto che si trattava di una tentata truffa hanno quindi chiamato il 113.

E’ andata peggio un’ora più tardi ad una donna di 83 anni residente in strada del Retrone a Vicenza. E’ stata contattata da avvocato, il quale ha riferito che il figlio aveva causato incidente ed aveva grosse responsabilità. Doveva pagare dei soldi per impedire che finisse in prigione. Presa dal panico la donna ha risposto di aver solo 1200 euro in contanti in casa e monili d’oro. Anche in questo caso l’avvocato dice alla vittima di contattare il numero di un collaboratore che sarebbe passato per ritirare i soldi.
La donna ha eseguito gli ordini e poco dopo un individuo si è presentato all’uscio, ritirando 1200 euro in contanti e ben 106 grammi di oro, per un valore complessivo approssimativo di 3700 euro. Solo dopo un po’ la donna si è resa conto di essere stata truffata ed ha chiamato la figlia, che a sua volta ha contattato la polizia.