VENETO- Due ragazzi veneti tra i dispersi del rogo di Londra

Una coppia di fidanzati italiani, a Londra da appena tre mesi, figura ufficialmente nell’elenco dei dispersi per il rogo alla Grenfell Tower, il grattacielo di edilizia popolare che una volta spiccava nello skyline di nord Kensington e adesso ricorda solo una lugubre, enorme candela fumante. Lei è Gloria Trevisan, 27enne originaria di Camposampiero, in provincia di Padova. Lui Marco Gottardi, coetaneo della ragazza, di San Stino di Livenza, in provincia di Venezia. La Farnesina per il momento conferma solo che “al momento risultano dispersi due connazionali, sulla cui identità viene mantenuto il più stretto riserbo”. Ma che si tratti proprio di Gloria e Marco sono pochi i dubbi. E sulla loro sorte pesano come un presagio funesto le parole dettate alla Bbc da Stuart Cundy, comandante di Scotland Yard per le operazioni di soccorso. L’ufficiale è stato vago sul numero delle persone ancora irreperibili, quando c’è ancora una ventina di appartamenti da ispezionare, su un totale di 120, mentre l’incendio non è del tutto domato. Ma sulle possibilità di ritrovare qualcuno ancora in vita, Cundy è stato fin troppo diretto: “Purtroppo non prevedo che ci saranno ulteriori sopravvissuti”.
Le vittime del fuoco sin qui accertate sono 12. Cundy lascia intendere che quel numero è destinato a cambiare, ad aumentare. I feriti sono almeno 69, di cui 18 in condizioni critiche. Tra quei corpi ora curati in ospedale intossicati, martoriati dal calore, lacerati dalla disperata ricerca di una via di fuga, quelli di Giulia e Marco non ci sono. Lo ha comunicato il ministero degli Esteri al papà di Marco, Giannino Gottardi. “Non risultano tra le persone ricoverate negli ospedali di Londra”, spiega il genitore, la cui testimonianza cancella anche la speranza che Giulia e Marco questa notte non fossero nel loro appartamento ai piani alti della Grenfell Tower, che magari avessero fatto le ore piccole o fossero comunque altrove, a casa di amici. No, Giulia e Marco, la scorsa notte erano tra i prigionieri della Grenfell Tower, al telefono con papà Giannino, a sua volta svegliato assieme a sua moglie alle 3,45 del mattino da una chiamata allarmata della mamma di Gloria. “Ci siamo subito messi in contatto con Marco. Lui minimizzava l’accaduto, penso facesse così per tranquillizzare Gloria e anche mia moglie”. Al telefono, il ragazzo ha continuato a garantire che i soccorsi stavano arrivando e che la situazione si sarebbe risolta. “Alle 4.07 – ricorda Giannino Gottardi – c’è stato l’ultimo drammatico contatto, nel quale Marco ci ha informati che il loro appartamento era invaso dal fumo e che la situazione diventava di emergenza. Da quell’istante non abbiano più alcun contatto. Speriamo solo in un miracolo”.













