TSIPRAS, lo tsunami greco a Vicenza
Lo hanno definito Tsunami. Il movimento di sinistra Syriza di Alexis Tsipras ottiene 149 seggi a scrutinio finito in Grecia e oggi è il giorno delle reazioni. Prima delle elezioni la sua cavalcata nei sondaggi era vista con preoccupazione ovunque, anche per un programma che annunciava uno sganciamento dalla politica di rigore della troika di Bruxelles. Alle elezioni europee, in Italia la Sinistra si era proposta con il suo nome, che al tempo suonava più come uno scioglilingua che come una lista elettorale. Ora è al centro dell’attenzione del mondo e da destra e sinistra il risultato è salutato con attenzione, entusiasmo e qualche interrogativo. Cosa farà la Grecia? Vorrà uscire dall’Euro? vorrà rispettare i patti? E’ pensabile una situazione simile in Italia? Abbiamo raccolto le reazioni a caldo di alcuni politici di riferimento per la politica vicentina e subito il dibattito si è trasferito nell’agone politico italiano. Eccone alcune, altre le pubblicheremo successivamente…
PD NAZIONALE, DANIELA SBROLLINI. E’ contenta la deputata del PD, Daniela Sbrollini: “Sono molto felice per il programma proposto da Tsipras, per quello che rappresenta per la Grecia e per la nuova lettura dell’Europa che offre. Contenta anche per l’apertura nei confronti di Renzi. Se si vuole provare a cambiare l’Europa penso che avere un eletto come Tsipras, di una sinistra ‘innovativa’, possa essere un buon viatico contro il vecchiume che in altri Stati ha portato a questo clima di austerità”.
Renzi però ultimamente viene associato a questa vecchia Europa. Sembra debole…
“Non credo. Il fatto che ora siano in due così giovani e innovativi rafforza un processo di cambiamento e rinnovamento anche in altri Stati come la Francia, seppur governata da un uomo di centrosinistra. Possono lavorare assieme per un’Europa diversa, non fatta solo di austerità”.
Però in Italia Tsipras=SEL (Sinistra Ecologia e Libertà)…
“Diciamo che la sigla Tsipras è stata utilizzata dalla sinistra italiana, ma non a ragione. Nemmeno chi si è fatto eleggere nelle file di Tsipras in Italia è così vicino a lui. In questo politico vi sono grandi intuizioni di una sinistra moderna e nello stesso tempo radicale, ma non credo che il corrispettivo italiano sia SEL, la politica italiana è diversa da quella francese, tedesca e greca. Non credo si possano associare… se guardiamo i programmi e non solo i nomi”.
PD REGIONALE, STEFANO FRACASSO.
“Nel contesto della Grecia e della situazione creatasi in quel Paese è una reazione che ci potevamo aspettare, anche perché era una delle due possibili derive. Avevamo una destra pericolosissima (Albadorata) e una sinistra. E’ una vittoria schiacciante che credo servirà da campanello d’allarme per Bruxelles. C’è bisogno di rivedere un’impostazione esclusivamente monetaria e che non contiene politiche sociali. Ora è tutto da vedere, sono davvero curioso perché dire in campagna elettorale che non si intende onorare gli impegni presi è un conto, farlo è più difficile. Non credo poi che Tsipras greco possa trasferirsi pari pari su quello italiano, non sono la stessa cosa. La situazione economica e sociale in Grecia è difficilissima, ma non come quella italiana, per quanto anche qui sia difficile. In Italia abbiamo un altro compito che è quello di riformare perché non vi è stata un’implosione come in Grecia, abbiamo un compito di riforma delle istituzioni che è già partito. Credo infine che Renzi avrà un alleato sul fronte di un’Europa che non sia solo finanziaria, non credo, invece, che avrà un alleato se persegue una politica di isolamento”
LEGA NORD VICENZA, ANTONIO MONDARDO. Anche Antonio Mondardo, al di là dello schieramento politico di Tsipras accoglie positivamente il risultato del voto in Grecia: “Non sono preoccupato per il voto a Tsipras -ci dice- ma sono più preoccupato per come reagirà l’Europa a questo risultato. Spero che non usino sistemi ‘ritorsivi’ per abbattere la volontà popolare, al di là del partito che ha vinto. La volontà è quella di dire basta a questo tipo di Europa e questo mi sta bene…”.
Risvolti elettorali in Italia? Non temete che i partiti di estrema sinistra possano raccogliere parte del malcontento attualmente raccolto da Lega e M5S?
“No. Credo che vi sarà qualche piccolo segnale elettorale per la sinistra radicale rispetto all’attuale percentuale di consenso, ma nel nostro Paese, chi rappresenta un’alternativa a questa è Europa è la Lega. Il Movimento 5 Stelle? Raccoglie disagio populista fine a se stesso senza alternativa di governo vera e propria. E’ un movimento sconclusionato senza identità e ne dà prova continua”.
MOVIMENTO 5 STELLE. Il senatore Enrico Cappelletti del Movimento 5 stelle
Un fiume in piena il senatore di riferimento del Vicentino del Movimento 5 Stelle Enrico Cappelletti.
“Innanzitutto noto che Tsipras nel 2007 aveva circa il 5% ed è diventato il primo partito, un destino simile a quello che è e sarà del nostro Movimento 5 Stelle, abbiamo affinità da questo punto di vista”.
Loro però hanno un leader…
“E’ vero, ma dipende relativamente da questo. Abbiamo diversi punti in comune con Tsipras soprattutto nella battaglia contro i limiti all’espansione dell’economia imposti dai trattati europei, che sono un accompagnamento ad un suicidio generale collettivo”.
Cosa vi manca per fare un balzo simile?
“Purtroppo che la situazione degeneri come quella greca, se arrivassimo ad una situazione simile non vi saranno alternative. Saremo primi in assoluto staccando i secondi di parecchio. Ma il nostro obiettivo è fare svegliare il Paese prima che questo accada. Qualche giorno fa ero davanti alla villa di Galan a protestare perché la Camera gli aveva garantito l’indennità. Abbiamo ancora il presidente della Commissione Cultura (in un Paese come l’Italia, culla della cultura) presidente della Commissione Cultura, rendiamoci conto. La maggioranza non fa nulla per modificare un regolamento che si potrebbe cambiare subito”.
Cosa vi differenzia dalla Lega che come voi raccoglie il voto di protesta ed è in rialzo e cosa differenzia Tsipras dalla Lega. “Abbiamo dei punti in comune con la Lega ma una posizione politica diametralmente opposta, loro sono un movimento di destra localistico. Se pensiamo a Tsipras è movimento che raccoglie voti nell’area opposta. Se guardiamo bene siamo molto differenti. Entrambi proponiamo l’uscita dall’Euro, con un referendum avremo potuto avviare questo processo, era una strada percorribile ma si sono tirati indietro. Lanciano il sasso e tirano indietro la mano. Votano in aula per la non autorizzazione a procedere per le intercettazioni al sindaco di Molfetta. Perché? Intralciano la magistratura. E’ il partito della democrazia degli annunci e del ‘fare il contrario’. Parlano di lotta all’immigrazione ma le leggi le hanno fatte loro, Roma capitale si poggia su latrocini fatti grazie ai decreti Maroni. Loro son demagoghi, noi quello che diciamo lo manteniamo”
REGIONE VENETO, ELENA DONAZZAN (FORZA ITALIA)
“La vittoria di Syriza si traduce in una stoccata della Grecia alla tecnocrazia europea.
Pur essendo distante anni luce dalle idee di Tsipras e dalle politiche che vorrebbe attuare, ad esempio sull’immigrazione che lui ritiene debba essere incontrollata e indistinta, non posso esimermi dal considerare la sua affermazione elettorale come un segnale di ribellione del popolo greco lanciato all’Europa dei tecnocrati, delle banche e della finanza, delle regole assurde in tema di agricoltura, pesca, commercio solo per citare alcuni settori”, ha affermato l’assessore regionale del Veneto ed esponente di Forza Italia, Elena Donazzan, commentando l’esito delle elezioni elleniche. “È evidente che ora Bruxelles debba fare i conti con i sentimenti del popolo greco espressi attraverso il voto, popolo che non ne può più di soccombere alle politiche di austerità, lacrime e sangue, di una nazione che negli ultimi anni ha registrato il più alto tasso di disoccupazione d’Europa, che ha visto crollare il Pil del 25% e che ha visto scivolare oltre un terzo della popolazione sotto la soglia di povertà”, ha proseguito Donazzan.
“Il grido di ribellione a questa Unione Europea, che preferisce strizzare l’occhio alla finanza speculativa piuttosto di sostenere l’economia reale e di rilanciare la produzione e il lavoro, ieri è stato lanciato da Atene, domani o dopodomani potrebbe essere lanciato da Roma, Parigi o Madrid. I vertici dell’Eurozona si facciano quindi un esame di coscienza e rivedano la propria linea. Se la Grecia uscisse è evidente che cadrebbero i presupposti per una vera identità europea dell’Unione che non deve essere solo economica e monetaria, tenuta insieme da regole più o meno discutibili, bensì deve fare riferimento alla tradizione, ai principi e ai valori dei popoli europei che sono radicati in una storia millenaria. Del resto l’origine e l’etimologia del termine ‘Europa’ ha origine greca, e ho detto tutto…”, ha concluso Donazzan.














