15 Novembre 2014 - 9.09

“Tieni la bocca chiusa e apri le gambe”. La parola alle vittime

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“Sii rispettosa, ragazzina…”.

“Ti devo distruggere, perché ti amo.”

“Vedi, non è stato così brutto.”

Queste e tante altre le frasi che si leggono su Project Unbreakable.
Sono dure, a volte troppo, e fanno soffrire anche il lettore, ma sono reali. Al 100%.

Ma cos’è esattamente questo progetto? Project Unbreakable è un blog fotografico (http://projectunbreakable.tumblr.com/) fondato nel 2011 da 4 ragazze americane e racchiude gli sfoghi di vittime di violenze sessuali e domestiche. L’idea parte dalla fotografa Grace Brown, una delle fondatrici all’epoca 19enne, che, dopo aver ascoltato i racconti di un’amica stuprata al college, ha capito che era giunto il momento di alzare la voce. E quale canale migliore, se non quello del web. Il blog, infatti, ha in fretta fatto il giro degli Stati Uniti e poi del resto del mondo. Tra le tante testimonianze in home page, infatti, ne compare anche una in italiano.

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Tantissime le persone che hanno aderito rompendo il silenzio e
raccontando le loro storie. Oltre 4000 le foto inviate e pubblicate.
Un’immagine ricorrente: il volto di una ragazza, a volte anche di un ragazzo, coperto da un cartello. E sopra scritte le terribili parole uscite dalla bocca dell’assalitore prima della violenza. O di chi ha ignorato le richieste di aiuto, di chi non ci credeva. O le proprie urla di dolore. Per non dimenticare, perché tutti sappiano.

Vi avvisiamo, non sono piacevoli da leggere. Eppure una capatina è giusto farla. Tanto per rendersi conto di cosa significa. Perché nessuno come una vittima ha il potere di aprirci gli occhi.

E guarda caso il 25 novembre ricorrerà anche la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un tema tanto delicato quanto importante, che merita di essere al centro dell’attenzione non solo un giorno all’anno, perché, come scrivono sul blog “il silenzio copre le violenze”.

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VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
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