16 Ottobre 2025 - 11.01

Strage di Castel d’Azzano. Capire o giustificare? Il confine pericoloso di Ilaria Salis

Umberto Baldo

Evidentemente fra i suoi amici e sodali Ilaria Salis non ha qualcuno più accorto di lei, e consapevole del vecchio proverbio “un bel tacer non fu mai scritto”.
Perché sicuramente quel “qualcuno”, relativamente alla tragedia di Castel d’Azzano, le avrebbe prudentemente suggerito di non esprimersi, di non pontificare, e soprattutto di non scrivere nulla.
Sarebbe stata comunque fatica sprecata, perché la voglia di apparire, di affermare la propria “diversità”, deve essere incontenibile nell’animo della Salis.
E così non ha saputo resistere alla voglia di postare in rete il suo pensiero.
E allora, cosa ha scritto la nostra Eurodeputata?
Riporto di seguito il passaggio incriminato, quello che ha scatenato la bufera. «In questi giorni, la crisi abitativa e la povertà crescente in Italia sono tornate drammaticamente al centro della scena, da Sesto San Giovanni a Castel d’Azzano. Alla radice di quei gesti disperati e terribili c’è una questione sistemica: la negazione di un diritto fondamentale, che genera sofferenza e disagio in fasce sempre più ampie della popolazione. E se la politica continuerà a non affrontare le cause profonde di questa crisi, dovrà considerarsi corresponsabile, insieme a quel capitalismo che ha trasformato la casa da bene essenziale a bene speculativo, di ciò che di orribile accade. E dovrà assumersene la responsabilità politica. Perché avere la sicurezza di un tetto sopra la testa non può essere un privilegio di classe: è condizione essenziale per una vita dignitosa e felice».
In sintesi, sembrerebbe che il disagio dei tre assassini di Castel d’Azzano — autori della strage che ha sconvolto il Paese — “vada compreso” perché frutto del capitalismo che nega il diritto alla casa.
Dunque, nessuna giustificazione — ci mancherebbe — ma comprensione sì.
Comprensione? Per chi riempie la propria abitazione di gas e molotov, causando la morte di tre carabinieri e il ferimento di molte persone?
Mi chiedo se la Salis si renda conto che parole come queste possano suonare come un incoraggiamento per gli “occupanti abusivi”, un invito alla resistenza contro le forze dell’ordine, o persino una pericolosa legittimazione della violenza.
Parla di “gesti disperati e terribili”, ma non trova una sola parola di pietà per i carabinieri uccisi, né un pensiero per i feriti o per le famiglie distrutte da un atto tanto scellerato quanto premeditato.
Capisco quindi l’ondata di indignazione scoppiata in rete: centinaia di utenti hanno denunciato la strumentalizzazione politica delle sue parole, sottolineando l’assenza di rispetto per tre servitori dello Stato caduti nell’adempimento del loro dovere.
E mi chiedo se i leader che l’hanno candidata — e che di recente l’hanno “sottratta” al suo giudice naturale, grazie anche alla benevolenza di certi ambienti democristiani europei, siano ancora convinti di avere fatto la scelta giusta.
Chi si illudeva che, una volta eletta all’Europarlamento, Ilaria Salis potesse mostrare un minimo di moderazione, deve ricredersi.
L’eurodeputata della sinistra radicale continua infatti a difendere senza tentennamenti i movimenti di occupazione delle case, mantenendo quella postura ideologica e provocatoria che a mio avviso nulla ha a che vedere con la responsabilità politica.
Per quanto mi riguarda, io sto con lo Stato — e con i suoi uomini — anche quando non ne condivido tutto.
Perché fuori dalle regole non c’è giustizia: c’è solo disordine, rancore e violenza.
Umberto Baldo

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Testata Street Tg Autorizzazione: Tribunale Di Vicenza N. 1286 Del 24 Aprile 2013

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