27 Maggio 2025 - 10.03

Sempre meno turisti negli USA: timori su sicurezza e arresti arbitrari allontanano i viaggiatori stranieri

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI TVIWEB PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

CLICCA QUI.

Il sogno americano sembra perdere sempre più appeal. A pesare sul calo del turismo verso gli Stati Uniti non sono solo le tensioni commerciali internazionali e le politiche dell’amministrazione Trump, ma anche l’incognita su come vengono trattati gli stranieri una volta oltrepassata la frontiera. L’idea di trovarsi in un Paese dove anche un semplice malinteso può portare a un arresto o a una lunga detenzione senza tutele effettive sta diventando un deterrente per molti viaggiatori, che iniziano a guardare agli USA come a una qualsiasi dittatura più che a una meta accogliente.

Secondo un’analisi di Trivago, la piattaforma di ricerca alberghiera del gruppo Expedia, le prenotazioni verso gli Stati Uniti da parte di turisti di Paesi tradizionalmente affezionati – come Canada, Giappone, Messico e Germania – sono in forte calo. Un trend preoccupante per un settore che, solo negli anni scorsi, valeva circa 2.600 miliardi di dollari.

Il peso della politica e dei rischi legali

Oltre ai dazi e ai toni minacciosi usati dall’amministrazione Trump – basti pensare alle dichiarazioni sull’annessione del Canada come “51esimo stato” o alle tariffe del 25% imposte a Messico e Giappone – c’è un altro elemento che sta contribuendo alla fuga dei turisti: il rischio di subire trattamenti arbitrari e persino arresti in circostanze poco chiare.

Negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di cittadini stranieri – anche con visti validi – detenuti per ore o giorni in aeroporti americani, sottoposti a perquisizioni invasive, interrogatori senza assistenza legale, e in alcuni casi espulsi senza spiegazioni concrete. Casi come quello del regista iraniano Massoud Bakhshi, fermato e respinto all’ingresso nonostante fosse atteso a un festival cinematografico, o del cittadino francese trattenuto a Miami per avere “documenti sospetti” nonostante fosse un turista regolare, hanno fatto il giro del mondo, alimentando un clima di diffidenza.

Una fiducia incrinata

Il calo delle prenotazioni è particolarmente evidente tra i canadesi, che oggi più che mai sembrano voler evitare gli Stati Uniti. Seguono giapponesi e messicani, che già nel primo trimestre del 2025 hanno registrato diminuzioni a doppia cifra nelle visite, mentre anche la Germania mostra segnali di disaffezione, pur non essendo stata ancora colpita da dazi rilevanti.

Il cosiddetto “Trump slump” – il crollo turistico legato alle politiche divisive dell’ex presidente – sembra tornare in auge. Secondo il National Travel and Tourism Office, a marzo le visite negli USA dall’estero sono diminuite dell’11,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

I britannici restano cauti, ma scelgono mete interne

Un’eccezione è rappresentata dal Regno Unito, dove le prenotazioni verso gli USA restano stabili, anche grazie all’assenza di barriere commerciali e a un recente accordo commerciale con Washington. Tuttavia, anche tra i britannici cresce la tendenza a restare nel Paese: +25% nella domanda di viaggi domestici per l’estate.

Turismo interno al ribasso

Anche il mercato interno americano riflette un clima di incertezza: Trivago segnala un aumento nella ricerca di alloggi economici e hotel di fascia bassa. Un dato che testimonia la prudenza dei consumatori e una crescente percezione di insicurezza economica, in linea con l’instabilità sociale e politica che molti osservatori ormai ritengono cronica.

Il messaggio è chiaro: l’America non è più, almeno per molti turisti, quella terra di libertà e opportunità. L’immagine accogliente e aperta al mondo sta cedendo il passo a una reputazione inquietante, fatta di frontiere ostili, burocrazia arbitraria e rischi legali imprevedibili.

VIACQUA
MOSTRA BASSANO
Whatsapp Tviweb
VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
UNICHIMICA

Potrebbe interessarti anche:

VIACQUA
MOSTRA BASSANO
VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
AGSM AIM
duepunti
CAPITALE CULTURA
UNICHIMICA