30 Maggio 2016 - 16.24

PADOVA – Umani e umanoidi, uomo accanto al robot

CINGOLANI2

L’Associazione PadovaLegge ha organizzato un ciclo di incontri pubblici, penultimo del quale giovedì 26 maggio al Museo Storico della Medicina – MUSME di Padova, che ha visto come protagonista Roberto Cingolani, scienziato di fama internazionale e direttore scientifico dell’Istituto Italiano della Tecnologia. Cingolani si occupa di sviluppare in concreto la questione delle intelligenze artificiali e delle tecnologie applicate e applicabili al corpo umano.
E se nei film, come le famose pellicole A.I. Artificial Intelligence diretto da Steven Spielberg nel 2001 o a IO Robot di Alex Proyas del 2004, l’avvento delle intelligenze artificiali nella nostra vita sembrava un futuro lontano e ai limiti della fantascienza, nel 2016 quel futuro si appresta a diventare realtà.
Sono già in commercio prototipi di auto che si guidano senza l’ausilio del guidatore, piccoli robot che iniziano a comparire nelle nostre case mentre scorrazzano per casa per pulire i pavimenti al posto nostro, ma questi e molti altri prodotti resi accessibili al consumatore ultimo, rappresentano la punta di un iceberg che equivale all’ultimo anello di una catena formata da innumerevoli ore di lavoro e studio.
Cingolani ha presentato con chiarezza e passione l’origine e lo sviluppo di quello che è il suo lavoro: sono già stati sviluppati dei robot con applicazioni in ambito medico dotati di una massa corrispondente a quella di trenta atomi, si tratta di un anticorpo artificiale che diventa un killer selettivo di fronte ad una cellula malata stabilizzando il tumore rendendola così una patologia controllabile come per esempio lo è il diabete; ancora, è stato sviluppato un robot-pianta completo di foglie fotovoltaiche che generano energia e con radici che, come quelle di una pianta vera, sono in grado di scendere in profondità evitando ostacoli e fonti di calore; fino ad sviluppare robot che “imitano” alcuni animali e l’essere umano.
Durante un passaggio Cingolani ricorda: “il 98% di tutto ciò che è organico nel pianeta è composto da 6 mattoncini essenziali ossia atomi di ossigeno, carbonio, idrogeno, azoto e calcio. Quello che possiamo fare noi è “copiare” la perfezione che esiste già in natura. L’essere umano impiegando 40 watt riesce a compiere dieci alla sedicesima operazioni al secondo. Un robot non potrà mai arrivare ad essere una macchina così perfetta sia da un punto di vista biochimico, che biomeccanico che cognitivo e per farlo, in caso, dovrebbe idealmente avere una spina attaccata ad una centrale nucleare per funzionare…il vero posto del robot è accanto all’essere umano mai al di sopra.”.
Tecnologia, realtà virtuale e sviluppo delle intelligenze artificiali corrono veloci e avranno implicazioni su molti campi. I robot umanoidi sviluppati da Cingolani, inoltre, sono dotati già di un principio di quella che noi chiamiamo “capacità decisionale” e questo un giorno implicherà la necessità di sviluppare un codice normativo ad hoc. I robot saranno implicati quindi in vere e proprie vicende giudiziarie e dovranno essere giudicati e Cingolani, con stimolante provocazione, sottolinea come i codici esistenti implicitamente si riferiscano ad esseri organici escludendo così a priori la categoria “robot”. Però rammenta: “L’unico punto in cui non ci sono margini di miglioramento – per quanto concerne la robotica – è lo sviluppo dell’empatia: noi guarderemo la televisione ma mai la televisione guarderà noi, anche perché in quel caso il robot diventerebbe l’equivalente di uno schiavo con implicazioni etiche che ben conosciamo”.
L’avvocato Fabio Pinelli, Presidente PadovaLegge, di fronte all’idea di ritrovarsi a creare delle leggi che regolino tale realtà, dichiara: “Magari un giorno toccherà anche a me occuparmene ed è sicuramente una prospettiva nuova di sviluppo giuridico. L’Italia è un paese arretrato sotto diversi punti di vista compreso questo – pensiamo che abbiamo un codice penale del 1930, un codice di procedura penale quasi trentennale – e le opzioni a cui ci pone di fronte il professor Cingolani, stimolano i giuristi ad ammodernarsi sul mondo del digitale e della robotica. Bisognerà prima di tutto curare l’aspetto della responsabilità di chi progetta delle macchine che poi non rispondono al progetto iniziale generando problemi e conseguenze a differenti livelli”. Oltre alle implicazioni in campo giuridico, la robotica avrà conseguenze su larga scala e un impatto enorme anche in ambito medico, economico e soprattutto nella salvaguardia dell’ambiente.
Due anni fa per la prima volta sono stati prodotti più elementi artificiali (misurati in transistor) rispetto alla produzione di elementi naturali con la conseguente presenza di enormi quantità di scarti e rifiuti. Siamo di fronte a un momento storico di enorme produzione sotto ogni punto di vista quasi da rendere necessari, usando le parole del professore, degli “occhiali da sole”, dei “filtri” per l’intelligenza. Cingolati conclude: “Il ruolo dello scienziato nel passato era quello di migliorare, oggi invece lo scienziato mette le toppe nei buchi che l’enorme sviluppo degli ultimi decenni ha creato”.
Lo scopo del suo lavoro è quello di rendere l’Italia il primo anello della catena nel processo di sviluppo e costruzione delle intelligenze artificiali: solo mantenendo il primato della manifattura in questo processo il Bel Paese troverà il suo spazio per rimanere un eccellenza in questo campo. Per quanto concerne il futuro, le prime sperimentazioni di convivenza tra uomo e robot avverranno in ambienti lavorativi affianco a infermieri/e, segretarie e colf.
Pinelli infine afferma che Cingolani e il suo enorme lavoro e autorità sono stati cercati e voluti da PadovaLegge dato che “lo scopo dell’associazione è quello di creare spazio di condivisione di idee e di cultura. L’obiettivo è quello di globalizzare le conoscenze ossia mettere insieme grandi personalità che possano portare un momento di riflessione che rappresenti il punto di partenza per lo sviluppo e progresso della società”.

Ilaria Ometto

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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