MOSE – Ora il Fisco chiede il conto
A Renato Chisso, ex assessore veneto alle infrastrutture ora ai domiciliari per l’inchiesta Mose, sono contestati redditi non dichiarati per 900mila euro complessivi, sanzioni comprese, per il 2007 e 2009. E’ l’effetto degli accertamenti compiuti dalla Guardia di Finanza e trasmessi all’Agenzia delle Entrate che hanno portato a richieste di ‘tasse’ sulle presunte tangenti. Verifiche, sulla base di una legge del 1993, sarebbero in corso anche per l’ex governatore Giancarlo Galan e altri. Nell’operazione circa 12 milioni sono già stati recuperati con le confische, che la procura di Venezia ha posto come condizione imprescindibile per dare l’ok ai patteggiamenti. Per Galan 2 milioni e 600 mila, per l’imprenditore Alessandro Mazzi 4 milioni, per Renato Chisso 2 milioni li. Ora però è il momento di una nuova verifica fiscale da parte del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Venezia. La stima delle somme che lo Stato potrà incassare si aggira intorno ai 10 milioni di euro e per molti degli imputati ci sarà poi anche uno strascico penale, con l’accusa di «infedele dichiarazione dei redditi».
La Guardia di Finanza avrebbe individuato 24 milioni di euro ‘sporchi’ e tassabili e nel mirino sono finiti tutti coloro che nell’ordinanza cautelare risultano aver incassato denaro. Per l’ex governatore Galan la Finanza ha stimato oltre i 10 milioni di incassi illeciti sui quali dovrebbe pagarne 4 di tasse.














