ISOLA VICENTINA – "Profughi nel capannone?", allarme del sindaco
Uno degli argomenti più trattati, e sicuramente anche il più controverso, degli ultimi mesi è il problema dei profughi. Fino a quanto ci può toccare personalmente ed umanamente? Chi è per davvero dalla parte del torto? Chi dice di non volerli o chi predica la buona accoglienza e poi invece razzola male? Come nel caso di Isola Vicentina, dove chi predica ha razzolato molto male. La segnalazione arriva proprio dal sindaco della città, Francesco Enrico Gonzo, che, a seguito di una triste scoperta, ha condiviso il suo sdegno con i followers di Facebook. “Profughi in un capannone? Chi sono le bestie in questo caso?”. Ma cos’è successo esattamente ad Isola? Lo ha spiegato il sindaco stesso ai microfoni di TviWeb.
“Lo scorso agosto ho convocato tutte le agenzie immobiliari della zona per tenere monitorata la situazione dei profughi – spiega Gonzo – qui, ho chiesto ai vari rappresentanti di contattarmi nel caso in cui le cooperative che gestiscono l’accoglienza facessero richiesta di abitazioni o immobili per sistemare i migranti. Oggi, sono venuto a conoscenza di un fatto che mi ha lasciato di stucco: una di queste cooperative ha chiesto di sistemare i profughi in un capannone, per la prima accoglienza, sincerandosi che ci fosse il riscaldamento”.
Una notizia che non ha lasciato senza parole solo il sindaco, ma anche diversi cittadini (e non solo) che hanno appreso il fatto. “Chi sono veramente le bestie? – continua Gonzo – “Chi nega l’accoglienza o chi li accoglie e li tratta così? Come se loro stessi fossero delle bestie? Proprio ieri, alla Festa del Pd, il premier Renzi in merito al problema dei profughi ha detto che «non c’è Pd contro le destre, ma umani contro bestie». E allora io adesso mi chiedo: chi sono veramente le bestie?”.
Alla fine dei conti, però, l’agenzia immobiliare in questione non ha accettato la richiesta e così ad Isola nessun migrante sarà ospitato all’interno di capannoni.
Una provocazione quella del sindaco di Isola Vicentina che fa riflettere molto. Fa riflettere non solo sul problema degli arrivi, ma sulla dignità umana, sul valore della vita, sugli interessi che possono esserci dietro. Chi sono le bestie? Ce lo chiediamo anche noi. C’è chi dice “meglio in un capannone, che in una tendopoli”, ma, a vederla da fuori, sembra che le condizioni siano disumane in entrambi i casi.














