29 Novembre 2014 - 12.31

Il caffè degli italiani, tra mito, piacere e mania!

image

di Monica Bianchetti-

Anni ‘60… il simpatico omino coi baffi della Bialetti spiegava durante il Carosello come fare il caffè con la moka. E come non ricordare, nella pampas sconfinata, Caballero e Carmencita della Paulista caffè? Erano i cartoni animati dell’epoca in bianco e nero che tenevano incollati alla Tv i bambini prima di andare a nanna.
Il caffè per gli italiani è sempre stato un’arte, ma il caffè espresso è nato nel 1884 a Torino a seguito dell’invenzione della macchina per espresso brevettata da angelo Moriondo, in seguito perfezionata da Luigi Bezzera e infine nel 1910 l’apparecchio ideato dal torinese Pier Teresio Arduino, con meccanismi ispirati a quelli di una locomotiva a vapore, ha dato il via all’espresso italiano: velocità e mescita.
Cominciarono a diffondersi in Italia “le case del caffè” come il Pedrocchi a Padova, il Caffè Greco a Roma o il Caffè San Carlo a Torino. Bevanda molto amata anche da personaggi famosi come Bach, Voltaire, Balzac e Beethoven che addirittura si dice contasse i sessanta chicchi necessari per preparare una tazza sempre con la stessa “robustezza”.
Il caffè per gli italiani è quasi un rito e quando andiamo al bar non basta dire: un caffè, grazie!
L’amore degli Italiani per il caffè è risaputo, e la parola “espresso” è ormai diffusa in tutto il mondo. Gli stranieri non capiscono la differenza tra un caffè corto, uno lungo, un macchiato, un macchiatone, il decaffeinato, il ristretto, con latte freddo, con latte caldo, schiuma o non schiuma, bicchiere di vetro o tazza grande, con panna, liquore, fernet, prugna, freddo, shakerato, addirittura alcuni con un goccio di vino (i nostri vecchi d’un tempo). Per non parlare dei baristi che a volte si sbizzarriscono con la schiuma creando effetti coreografici nella tazzina: un fiore, un cuore, una stella o una semplice spruzzata di cacao.
image
Insomma che dire: noi italiani ci distinguiamo anche in questo. Tra l’altro l’espresso fa anche bene perché ha una quantità minore di caffeina, è corroborante e stimola il battito cardiaco. Ne consumiamo circa 5,6 kg pro capite all’anno.
Una curiosità: fu bollato dalla Chiesa come “bevanda del diavolo”, per le sue proprietà eccitanti, fu per anni (preparato “alla turca”, sciolto nell’acqua) una bevanda da taverna. Almeno fino all’alba del ’700, quando i caffè divennero luoghi di ritrovo frequentati da filosofi illuministi. (Focus)
Abbandoniamoci quindi al sacro rito del caffè e regaliamoci un momento di dolcezza e di carica… e come diceva Giuseppe Verdi: “Il caffè è il balsamo del cuore e dello spirito.”
Buon caffè a tutti.

Potrebbe interessarti anche:

Il caffè degli italiani, tra mito, piacere e mania! | TViWeb Il caffè degli italiani, tra mito, piacere e mania! | TViWeb

Testata Street Tg Autorizzazione: Tribunale Di Vicenza N. 1286 Del 24 Aprile 2013

Luca Faietti Direttore Fondatore ed Editoriale - Arrigo Abalti Fondatore - Direttore Commerciale e Sviluppo - Paolo Usinabia Direttore Responsabile

Copyright © 2025 Tviweb. All Rights Reserved | Tviweb S.R.L. P.Iva E C.F. 03816530244 - Sede Legale: Brendola - Via Monte Grappa, 10

Concessionaria pubblicità Rasotto Sas

Credits - Privacy Policy