Dal Veneto – 3 milioni di eredità alla badante
In soli due mesi e mezzo una badante moldava è riuscita a far cancellare le precedenti disposizioni testamentarie riuscendo a farsi nominare erede universale del patrimonio di una coppia di docenti, stimato nell’ordine dei tre milioni di euro. Il tesoretto, o meglio tesoro, apparteneva al professor Giovannino Ramilli, noto docente di storia romana alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova. La beneficiaria è Valentina Pirtu, 52enne badante moldava, che ora è accusata di circonvenzione d’incapace. La Procura ha chiuso le indagini a suo carico. E si appresta a chiedere il processo. Oggetto del contendere gli immobili e i terreni di proprietà del professore. Il ‘bottino’ comprenderebbe una casa a Cittadella, due appartamenti a Padova, un terreno a Onara di Tombolo e i conti in banca. Ora i beni in questione, mobili e immobili, sono posti sotto sequestro per volere dell’allora giudice di Cittadella Bertola. Ramilli era deceduto il 22 gennaio 2013, la moglie, Iolanda Fava, l’8 marzo seguente. La Pirtu, era diventata beneficiaria, grazie a due testamenti olografi risalenti al 2011. Ora rischia di finire sotto processo con l’accusa di circonvenzione d’incapace.
In quel periodo la coppia era ospite a Villa Imperiale, casa di riposo di Galliera Veneta. Lì erano stati raggiunti una mattina di novembre dalla badante e da un avvocato (la cui posizione poi verrà archiviata) per fargli firmare. Secondo le precedenti disposizioni testamentarie i beni dovevano andare a favore del «Centro Bertollo servizi educativi per l’infanzia» di Cittadella e dell’ «Opera della Provvidenza di Sant’Antonio» di Rubano. Il pm Tonon, chiedendo il processo per la badante, scrive che quel lascito era stato ottenuto «abusando dello stato di infermità e deficienza psichica » di Ramilli e della moglie.














