16 Gennaio 2024 - 11.11

Ad Arzignano il Parkinson Café inizia con “Innovazioni, scoperte e trattamenti”

Tornano gli incontri informativi del Parkinson Café di Arzignano. A inaugurare il 2024, l’appuntamento dal titolo “INNOVAZIONI, SCOPERTE E TRATTAMENTI. Un approccio olistico alla malattia di Parkinson per un benessere complessivo della persona” che ha avuto luogo questa mattina presso l’Auditorium Zanella di Arzignano. Un incontro voluto e organizzato dal Parkinson Café e dalla Fondazione Silvana e Bruno Mastrotto – ente filantropico, con il Patrocinio della Città di Arzignano.Ad aprire l’incontro, i saluti di Giovanna Mastrotto, Presidente Parkinson Cafè, e del sindaco di Arzignano Alessia Bevilacqua.

Un’occasione per fare il punto sulle recenti scoperte che riguardano la Malattia di Parkinson, ma non solo: uno sguardo alle nuove frontiere del trattamento olistico e un approfondimento sull’importanza della figura del podologo per i pazienti parkinsoniani attraverso gli interventi del Prof. Angelo Antonini e dalla Dr.ssa Michela Garon, medici specialisti del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova, e dalla Dr.ssa Francesca Montagna del Centro MedicRiab di Arzignano. Conclusione emozionante con un ospite d’eccezione Stefano Ruaro con la sua storia da Iron Man e il suo progetto IndomiTri.

È una grande emozione per tutti noi del Parkinson Café, nel nostro ottavo anno di attività, tornare a incontrare la cittadinanza – afferma Giovanna Mastrotto, Presidente del Parkinson Cafée proporre tematiche a noi tanto vicine, ma che possono toccare molti, in veste di malato, parente o amico. L’informazione su questa malattia, sul suo riconoscimento, la diagnosi e il trattamento secondo le ultime scoperte può rivelarsi fondamentale. È inoltre un onore poter condividere la testimonianza di una persona, Stefano Ruaro, che nonostante la malattia ha saputo continuare a vivere con ancora maggiore energia e coraggio di prima. Un esempio a cui guardare”.

Le nuove frontiere della cura vanno in due direzioni: – ha spiegato il Prof. Angelo Antonini, Responsabile Unità Parkinson e malattie neurodegenerative del Dipartimento di Neuroscienze, Università di Padova – “la prima è quella genetica, perché circa il 20% dei casi di Parkinson sono riconducibili a mutazione genetica ed ereditarietà; quindi, la prevenzione potrebbe partire dall’indagine genetica ancor prima del manifestarsi dei sintomi. La seconda via parte dalla consapevolezza che il Parkinson è una malattia da accumulo di frammenti di una proteina, la sinucleina, quindi, si sta sperimentando il trattamento farmacologico del Parkinson attraverso anticorpi molto specifici ed efficaci che favoriscono lo smaltimento delle proteine accumulate nel cervello, causa dei rallentamenti tipici della malattia”.

“La nuova frontiera del trattamento del Parkinson è l’approccio olistico – ha affermato la Dr.ssa Michela Garon – PhD Unità Parkinson e Disturbi del Movimento, Dipartimento di Neuroscienze Università di Padova – ovvero il passaggio dalla cura della malattia alla cura del malato. Un ruolo importante è svolto dalle cure palliative, ancora spesso associate al fine vita e al solo trattamento del dolore fisico. Rappresentano un approccio innovativo che coinvolge gli specialisti in un team multidisciplinare e coordinato che accompagna i pazienti lungo tutto il percorso della malattia, dalla comunicazione della diagnosi alle problematiche sociali, psicologiche e spirituali, oltre che fisiche.” 

“Per il paziente parkinsoniano è importante rivolgersi al podologo perché durante la lunga malattia possono svilupparsi alterazioni posturali che ne comportano problemi plantari e digitali e di conseguenza di deambulazione – spiega la Dr.ssa Francesca Montagna – Centro MedicRiab Arzignano – Il podologo in questo caso interviene sulla salute del piede eliminando le cause che provocano problematiche e dolori”.

Un messaggio potente quello di Stefano Ruaro, Iroman, imprenditore con il Parkinson dal 2020: “Dimenticate di essere ammalati, fate quello che amate e cercate gratificazione dalle vostre passioni.”

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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