A VICENZA 20 MILA FURTI E NESSUNO FA QUALCOSA!

La relazione del procuratore Antonino Cappelleri sbugiarda i rassicuranti dati di carabinieri e polizia, confermando invece l’allarme lanciato più volte dai sindaci. Il territorio è nelle mani di bande di predoni

di Diceopoli

“Va tutto bene, madama la Marchesa”. Rispondeva in questo modo il maggiordomo di una famosa canzone francese alla sua signora, malgrado il castello fosse andato in fiamme, distrutta la stalla e morti tutti i cavalli, “Va tutto bene, madama la Marchesa”. L’atteggiamento di certa parte delle forze di polizia della provincia, sinceramente, pare essere lo stesso del maggiordomo: se si insiste a dire che va tutto bene, forse nessuno sarà in grado di accorgersi che in realtà non è affatto così?
Il giochino ha funzionato fino alla scorsa settimana, quando finalmente l’inaugurazione dell’anno giudiziario ha finito per smaschera ogni infingimento e per dare ragione a quei tanti sindaci del territorio che da mesi stanno raccogliendo lo sfogo dei loro cittadini: brave persone che si ritrovano con la casa visitata dai ladri a qualsiasi ora del giorno e della notte, gioielli e ori che prendono il volo, assieme a computer e contanti, tablet e telefoni. Lo aveva detto il buon Joe Formaggio che da anni dorme con il fucile accanto al letto, lo avevano confermato di recente i sindaci di Altavilla, Creazzo, Torri di Quartesolo. E poi le associazioni di categoria che non hanno certo fatto mistero del fatto che i predoni facciano man bassa nelle aziende, nei negozi, nei depositi arrivando a succhiare il gasolio dai camion e dalle ruspe, prendendo rame e metalli preziosi ovunque.
Il procuratore Antonino Cappelleri lo ha scritto nero su bianco nella sua relazione: i furti in provincia di Vicenza sono circa 20 mila, dei quali almeno 2 mila nelle abitazioni. Un numero enorme, un numero che diviso per i 365 giorni di un anno offre come risultato almeno 54 furti al giorno, cinque dei quali in casa. I carabinieri di Vicenza, un comando provinciale, un nucleo investigativo, cinque compagnie distribuite fra Vicenza, Bassano, Schio, Thiene e Valdagno e un numero di stazioni che si avvicina a quello dei comuni, cosa fanno? Sostanzialmente poco o nulla. Mandano a Tviweb una nota che dovrebbe essere quotidiana e invece arriva con intervalli di molti giorni e spesso la mail dice che la situazione è “Negativa”, intendendo che non è successo nulla. E’ evidente invece che non è così, ma che dei furti non si vuole parlare. Ci sarà un motivo? Certo che c’è un motivo, perché da sempre le forze dell’ordine hanno squadre speciali per seguire le indagini relative alla droga, altre per contrastare le rapine, ma mai nessuno si è messo a studiare una seria strategia di contrasto al fenomeno dei furti.
Anche qui ci aiuta la relazione del procuratore Cappelleri: quando si è reso conto che i reati contro la libertà sessuale erano in preoccupante ascesa, ha creato un pool di magistrati e ha stretto un accordo con forze di polizia, Ulss e servizi sociali sul territorio. Per fare squadra, raccogliere indizi e prove in modo corretto e cercare di invertire la tendenza. Qualcosa di simile è stato fatto per i furti? Nemmeno per idea, salvo mettere in campo un numero elevato di pattuglie prima di Natale e rendersi conto che ladri dispongono di auto molto potenti e che, in caso di controlli, riescono sistematicamente a fuggire.
Eh, no, madama la Marchesa, il castello è bruciato, morti tutti i cavalli, persa ogni speranza. Non va tutto bene e i cittadini lo sanno.