4 Maggio 2017 - 10.22

VENETO – Arrestato studente 23enne per pedopornografia: proponeva finti concorsi di bellezza

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“Ragazze per concorsi”, “Taggo gente bellissima”, “La Sfida delle Foto”, “Giadaautoscatti concorsi”: erano questi i profili Facebook attraverso i quali uno studente ventitreenne della Facoltà di Ingegneria Informatica dell’Università di Padova, contattava minorenni su Facebook al fine di ricevere foto di nudo autoprodotte.
La scusa con la quale si approcciava alle sue vittime era sempre la stessa: la richiesta di partecipazione a un presunto concorso di bellezza a premi. Inizialmente i contatti, che avvenivano sulla chat Messenger di Facebook, lasciavano presumere che si trattasse di un gioco cosicché le minori, lusingate e blandite dal loro interlocutore, inviavano proprie foto. Successivamente le richieste si facevano più specifiche e insistenti e a seguito del rifiuto o titubanza delle ragazze, il 23enne metteva in atto il proprio spregiudicato piano per annientare le sue vittime attraverso minacce e offese. Infatti, dopo aver indotto le ragazze a cliccare su un link di phishing che riportava a una pagina raffigurante la home page di Facebook, il giovane riusciva a carpire le credenziali di accesso ai loro profili e, una volta entrato nella piena disponibilità degli account, divulgava le foto precedentemente ottenute ad amici e parenti anche attraverso la creazione di gruppi nei quali le ragazze venivano da lui offese e denigrate. I profili, inoltre, venivano utilizzati per contattare altre minori, spesso scelte tra le amiche virtuali della vittima nonché rinominati con un vanity name riportanti insulti e frasi di scherno.
In alcuni casi, le condotte hanno assunto dei veri e propri connotati persecutori compromettendo la serenità e la stabilità emotiva delle ragazze che, in alcuni casi, hanno manifestato anche intenti suicidari.
Per molte delle vittime ciò che era partito come un gioco si è rivelato ben presto un incubo dal quale sono, fortunatamente, uscite grazie all’intervento degli investigatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Venezia che, insieme ai colleghi della Sezione di Padova, nei giorni scorsi hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale Ordinario di Venezia.
Al momento, il 23enne è recluso presso la casa circondariale di Venezia Santa Maria Maggiore e dovrà rispondere dei reati di divulgazione di materiale pedopornografico, tentata violenza sessuale, accesso abusivo a sistema informatico, indebita acquisizione di codici di accesso, diffamazione e violenza privata.
Il soggetto, peraltro, era stato già arrestato dagli stessi poliziotti della Postale veneziana per detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico nel 2014, e ancora perquisito nel 2015, 2016 e 2017. Tuttavia, ha continuato nelle condotte criminose convinto che la sua abilità informatica fosse sufficiente a eludere le investigazioni della Specialità: negli ultimi tempi, infatti, aveva affinato le proprie competenze utilizzando reti anonimizzanti o server stranieri al fine di occultare le tracce informatiche a lui riconducibili nonché particolari software atti alla cancellazione di file all’interno dei dispositivi a lui in uso.
L’attività di indagine, che ha comportato un capillare scambio di informazioni finalizzato a ricostruire compiutamente le condotte a lui addebitabili, è stata coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni ed ha richiesto il raccordo investigativo tra i Compartimenti della Sicilia Orientale e Occidentale, Sardegna, Campania, Puglia, Lazio, Molise, Liguria, Piemonte e Veneto, ai quali le vittime si erano rivolte per denunciare i fatti.
L’attività di coordinamento svolta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Venezia e il costante confronto con le altre A.G. operanti ha consentito di individuare 16 vittime, tutte tra i 14 e i 15 anni, residenti in varie regioni italiane, prevalentemente del Sud.
Tuttavia, il dato è destinato a crescere e risultano almeno altre 30 minori contattate da profili utilizzati dal 23enne.
Le esigenze di tutela dei minori impongono un’azione continua di monitoraggio preventivo del web ed in tal senso l’attenzione della Polizia Postale e delle Comunicazioni è sempre massima.

Altrettanto importante, tuttavia, è l’attività di sensibilizzazione che ogni giorno viene effettuata dagli operatori della Polpost su tutto il territorio nazionale, attraverso progetti educativi finalizzati a far sì che gli adolescenti e le famiglie siano consapevoli delle potenzialità e dei rischi del web in generale, e dei social network in particolare, il cui uso sconsiderato, oltre a ledere la loro riservatezza, può mettere in pericolo i minori e consentire che malintenzionati facciano un uso indebito di video e immagini che li ritraggono.
A tale proposito, la Polizia Postale e delle Comunicazioni ritiene utile ribadire alcuni consigli utili sull’argomento rivolti in particolare ai genitori:

• mantenere sempre vivo un canale di dialogo con i ragazzi;

• rendersi disponibili a rispondere alle domande più “scomode”: sono quelle a cui gli abusanti on line sono invece sempre pronti a rispondere e che purtroppo fa abbassare la guardia ai ragazzi che così cedono alle richieste di andare oltre, accettando magari di raccontare e fotografare la propria intimità;

• se un genitore viene a conoscenza di contatti sessuali on line tra il proprio figlio e un adulto sconosciuto, non deve mai sostituirsi al ragazzo/a in internet perché questo potrebbe mettere a rischio un’eventuale indagine per identificare l’abusante. Meglio invece salvare immagini e conversazioni e recarsi immediatamente presso un Ufficio della Specialità, anche soltanto per chiedere consiglio;

• se un ragazzo confessa di aver inviato foto intime a sconosciuti o a coetanei, sarà consigliabile indurre il ragazzo a fornire ogni elemento utile a supportare la successiva attività di indagine facendogli comprendere la gravità del fatto.

Per assicurare un contatto diretto con il cittadino, la Polizia Postale e delle Comunicazioni è raggiungibile anche attraverso il Commissariato di P.S. online, punto di riferimento per tutti coloro che frequentano la rete, reperibile all’url www.commissariatodips.it.
Il portale è anche integrato da un’apposita “app” scaricabile gratuitamente dal proprio smartphone o dall’ipad per consentire di venire incontro alle richieste di assistenza e di aiuto degli utenti della Rete.

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