12 Ottobre 2016 - 20.13

VICENZA – 40enne arrestato in comunità, faceva parte di una vasta rete di spaccio

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La squadra mobile di Vicenza, ha arrestato stamane all’alba Andrea Lorenzetti, 40enne di Legnago (Verona) per detenzione e traffico di stupefacenti. L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari nella comunità di recupero per tossicodipendenti San Gaetano di Vicenza. Si tratta di una delle 53 misure cautelari nell’ambito di una vasta operazione antidroga tra il Veneto, la Lombardia, la Toscana, l’Emilia Romagna e la Valle d’Aosta. Al blitz hanno collaborato le Squadre Mobili di Verona, Padova, Mantova, Modena, Ferrara, Bologna, Arezzo, Ravenna, Vicenza, Varese ed Aosta, unitamente ad equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine del Veneto, dell’Emilia Romagna Occidentale ed Orientale e della Lombardia, coadiuvati da Unità Cinofile Antidroga e dal X Reparto Volo di Venezia, sotto il diretto coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine del Ministero dell’Interno. L’operazione condotta dalla Polizia di Rovigo e denominata “Taraqa”, ha portato, dopo 18 mesi di indagini, alla scoperta di un vasto traffico di sostanze stupefacenti (cocaina e hashish) gestito da magrebini ed italiani.
“L’arresto di Vicenza-ha spiegato il dirigente della squadra mobile di Vicenza, Davide Corazzini (nella foto al centro)– trae origine dalla vasta operazione ‘Taraqua’ della squadra mobile di Rovigo, che ha preso le mosse nel dicembre del 2013 e dagli sviluppi della successiva operazione Cohiba, che si era concentrata sulla figura di un 36enne marocchino residente a Rovigo, Ahmed Laaloul (soprannominato ‘il nero’ perché operava solo di notte), al comando di una vera e propria centrale dello spaccio all’ingrosso che aveva come base un rudere
di Villa Bartolomea (Verona) e si diramava nelle province di Milano, Mantova, Verona e Modena. L’uomo gravitava nella zona di Legnago, lo stesso paese di provenienza di Lorenzetti”.
Laaoul aveva creato fittissima rete di smercio di droga all’ingrosso, vendeva lo stupefacente in grosse quantità ad altri che poi la rivendevano in una vasta zona fra Veneto, Lombardia ed Emilia. Corazzini assieme all’ispettore dell’antidroga Antonello Bettini (nella foto a sinistra), che ha eseguito l’arresto, ha ricostruito la complessa rete criminale organizzata dal marocchino. “L’accesso al rudere -ha spiegato- avveniva solo tramite un attento filtraggio, tramite parola d’ordine e altri metodi di riconoscimento.
Ingente il quantitativo di droga (cocaina e hashish) smerciata. Le partite andavano dai 10 ai 200 grammi di hashish e dai 500 grammi ai 5 chilogrammi di cocaina purissima”.

Alcuni arresti eseguiti nel 2014 danno un’idea dell’entità della rete organizzata. Nel giugno 2014 è stata arrestata a Milano una donna italiana, corriere, con 10 kg di hashish, nell’agosto del 2014 due marocchini sono stati fermati ed arrestati con 4 etti di cocaina a Castiglion delle Stiviere, nel gennaio del 2015 sono stati arrestati un marocchino, un italiano e una rumena, a Rovigo con 4 kg di hashish. Eclatante poi gli arresti di Genova il 9 febbraio 2015 (tre corrieri marocchini con 50 kg di hashish trasportati via nave) e di Livorno il 21 febbraio 2015 (una coppia marocchina con 25 kg di hashish).
Laaloul fu arrestato dopo una fuga rocambolesca il 1° aprile 2015. Si gettò in un fiume per sfuggire agli agenti e fu trovato in possesso di 1,2 kg di cocaina purissima e mezzo kg di hashish. Si calcola che il gruppo criminale, al quale faceva riferimento anche Lorenzetti, avesse movimentato 400 kg di hahsihs e 30 di cocaina.

Nell’ambito di quella operazione erano stati eseguiti 22 arresti in flagranza di reato, di italiani e marocchini e sequestrati 100 kg di hashish e 2 kg di cocaina. Oggi sono state eseguite 53 misure cautelari, 73 perquisizioni, sono stati impegnati 360 operatori di polizia delle squadre mobili di Rovigo, Verona, Mantova, Bologna, Ferrara, Ravenna, Aosta e Vicenza, 8 unità cinofile, 27 equipaggi della Prevenzione Crimine, un elicottero del Reparto Volo della polizia di Venezia.

E’ stato accertato che il legnaghese avesse più volte acquistato e rivenduto droga facendo riferimento alla rete smantellata oggi.

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