6 Maggio 2016 - 11.27

VICENZA – Tossici e spacciatori in zona scuole, il preside del Piovene: “Dobbiamo arrangiarci”

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Il dirigente scolastico dell’Istituto Piovene, Antonio Mingardi, da anni combatte affinché la piccola cittadella degli studi di San Felice e Fortunato a Vicenza, ora arricchita dalla presenza di un asilo, sia messa in sicurezza. Incastonata fra corso San Felice, via Torino, via Genova e vicina a Campo Marzo e stazione, è uno dei punti critici della sicurezza cittadina, perché frequentata da centinaia di studenti (Piovene, Fusinieri) che quotidianamente percorrono a piedi quelle strade. La presenza massiccia di nigeriani nel lato piazzale Bologna di Campo Marzo, il loro graduale spostamento su viale Milano e via Firenze dopo alcune importanti espulsioni di spacciatori nordafricani (vedi fratelli Harzalli) mantiene vivo il problema dello spaccio e soprattutto dell’utilizzo di droghe. Ieri abbiamo documentato la presenza di siringhe abbandonate. La segnalazione era arrivata dalla mamma di un bambino dell’asilo preoccupata. Dopo la nostra pubblicazione il sindaco di Vicenza, Achille Variati, ha subito precisato di aver provveduto a rimuovere le siringhe. Ma pulire non significa eliminare il problema e lo sa bene il dirigente scolastico, come qualsiasi altro frequentatore o residente di viale Milano, via Torino, via Firenze, via Genova e Corso San Felice.

Non tutto è negativo secondo il preside. La situazione negli ultimi tempi, probabilmente in virtù di queste espulsioni, sembra leggermente migliorata, ma rimane il problema della presenza di tossicodipendenti e nuovi spacciatori che si rifugiano nelle aree verdi adiacenti alle scuole e abbandonano siringhe e rifiuti. I bidelli ogni mattina sono costretti a ripulire con guanti e sacchi neri.

“Le nostre scuole -ci dice Mingardi- sono dotate di un sistema di videosorveglianza che non è sufficiente, perché non ad alta definizione. Abbiamo chiesto all’assessore alla Sicurezza del Comune di intervenire in maniera decisa per eliminare il problema, ma ci è stato detto che non si può fare molto, tranne che chiamare il 113. Cosa che puntualmente facciamo quando qualche tossicodipendente si avvicina alle scuole. Gli agenti intervengono in maniera sollecita. Passano, li fanno spostare, ma poi questi ritornano nelle ore serali e notturne e spesso anche di giorno”. L’impressione, insomma, è quella di voler svuotare il mare con un bicchiere.

“Potrebbe essere molto utile la presenza di un vigile di quartiere”. Ma anche questo, è stato detto loro, non può essere fatto. Considerando il tipo di utenza della zona, la presenza di un vigile di quartiere potrebbe essere davvero un utile deterrente, non solo per gli studenti, ma anche per gli altri cittadini che usufruiscono dei servizi della zona.

“Stiamo valutando di pagarci noi una persona con i fondi della scuola che sia presente almeno all’inizio e alla fine delle lezioni”
conclude Mingardi. “Dovremo contattare una società di vigilanza”. Se non interviene il pubblico, deve muoversi il privato.

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Testata Street Tg Autorizzazione: Tribunale Di Vicenza N. 1286 Del 24 Aprile 2013

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