ULTIM’ORA – VICENZA, ESPULSO IL BOSS DI PIAZZA MATTEOTTI, FINE DI UN INCUBO?

(nella foto: il lasciapassare del consolato marocchino a Verona, El Adani e al centro il dirigente delle volanti della questura di Vicenza, dott.ssa Elena Peruffo)
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Ci sono voluti mesi di segnalazioni, interventi delle forze dell’ordine, lunghissime pratiche burocratiche fino ad arrivare alla svolta. Lunedì 18 aprile 2016 alle ore 18, El Mehdi El Hadani, marocchino di 45 anni, chiamato il Boss di Piazza Matteotti, partirà con un volo dall’aeroporto di Bologna e verrà spedito in Marocco.
Da anni è una presenza fissa in piazza Matteotti. Chiede e pretende l’elemosina, aggredisce gli automobilisti, ha una lunga serie di precedenti sulle spalle, che vanno dai reati predatori, all’ubriachezza molesta alle lesioni e minacce. Qualcuno aveva anche calcolato la cifra, non irrisoria, che accumulava quotidianamente imponendosi agli automobilisti che parcheggiavano in Piazza Matteotti.
Puntualmente le volanti della polizia e le altre forze dell’ordine sono intervenute, ma El Hadani, forte di un sistema che per una serie di concatenazioni l’ha di fatto reso quasi intoccabile, si è fatto forza di questa posizione e con baldanza e arroganza, si riteneva il boss della piazza. Non è sfuggito però alla determinazione della questura di Vicenza. L’ufficio immigrazione è riuscito a farsi rilasciare il documento necessario per l’espulsione, il lasciapassare da parte del consolato marocchino a Verona. Vi è stata poi la convalida del giudice di pace e ora l’espulsione immediata.
El Hadani non potrà tornare il Italia perché in tal caso finirebbe in carcere, in virtù di una delle poche norme rimaste della legge Bossi-Fini.
Soddisfazione è espressa dal dirigente delle volanti della questura di Vicenza, Elena Peruffo: “Ci possiamo mettere del tempo -ha dichiarato- le procedure sono lunghe e non semplici. Abbiamo dovuto per forza di cose aspettare la documentazione dal consolato, ma di sicuro non si può dire che non abbiamo mancato di determinazione in questo caso. Tutto dipendeva dal consolato, che è un ente terzo e che non ricade nella nostra giurisdizione”. Ora è il rischio che il suo posto sia preso da qualcun altro… Ma intanto il Boss se ne va per sempre da Vicenza.
P.U.
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