29 Dicembre 2025 - 11.15

La Fart Walk. La passeggiata delle scoregge: trionfo dell’intestino sulla ragione

Umberto Baldo

La locuzione latina “Post prandium aut stabis aut lento pede deambulabis” – dopo pranzo o riposi o passeggi lentamente – è uno di quei consigli che la Scuola Medica Salernitana dispensava con l’aria severa di chi sa tutto del corpo umano, tranne forse la cosa più importante: che l’intestino, se ignorato, si vendica.
L’idea era semplice e rassicurante: niente eccessi, né fisici né mentali, perché disturbano la digestione.
Mangia, fermati, rifletti, contempla. Insomma: digerisci in silenzio, possibilmente senza dare spettacolo.
Ma non tutte le civiltà erano disposte a questa compostezza monastica.
Da secoli, in giro per il mondo, qualcuno aveva capito che la digestione non ama l’immobilismo.
In Italia c’è la passeggiata post-prandiale, in Cina il consiglio immortale di fare cento passi dopo ogni pasto per vivere fino a novantanove anni, in India lo shatapawali, antica pratica che invita a camminare cento passi dopo aver mangiato.
Tre culture diverse, un’unica intuizione: se non ti muovi tu, si muove lui; l’intestino.
E poi arriva lui.
Benjamin Franklin, padre fondatore, diplomatico geniale, scienziato, inventore degli occhiali bifocali, scopritore dell’elettricità del fulmine, firmatario della Dichiarazione d’Indipendenza e della Costituzione americana.
Un uomo che ha messo mano a tutto.
Tranne che a una cosa: le scoregge.
O meglio, ci ha messo il naso.
Nel 1781 Franklin scrisse una lettera satirica alla Reale Accademia di Bruxelles, proponendo – con finta serietà – di studiare scientificamente la flatulenza.
Non era una vera proposta, ma una presa in giro feroce dell’accademia e della scienza che, a suo dire, si perdevano in questioni astruse ignorando i problemi realmente universali.
E cosa c’è di più universale del vento intestinale?
Franklin lo dice senza giri di parole: “durante la digestione si produce una grande quantità di aria nelle viscere degli esseri umani, e permetterle di uscire è spesso offensivo per i presenti, a causa dell’odore fetido che l’accompagna”.
Il problema, per lui, non era la scorreggia in sé, ma il suo impatto sociale. La convivenza civile minacciata da un pranzo pesante.
La sua soluzione? Trovare il modo di rendere le scoregge più gradevoli all’olfatto.
Profumarle, educarle, civilizzarle. Un progetto illuminista applicato all’intestino.
Eppure, in tutto questo genio, a Franklin sfuggì l’idea più semplice, quella che oggi qualunque influencer avrebbe intuito in cinque secondi: camminare.
Lasciare che il gas trovi la sua strada nel mondo aperto, lontano dai salotti, dalle accademie, dalle tavole imbandite.
La storia ha dovuto aspettare TikTok.
All’inizio del 2025, l’autrice di libri di cucina canadese Mairlyn Smith, con base a Toronto, ha raccontato la sua routine post-cena: una passeggiata digestiva pensata per alleviare la flatulenza.
Ha dato un nome al rito, un nome definitivo.
Fart Walk, ovvero la camminata delle scorregge.
Ed ecco che ciò che per secoli era stato buon senso, tradizione, saggezza popolare, diventa improvvisamente un fenomeno virale.
Non perché funzioni – quello funzionava già – ma perché ha un nome che fa ridere.
La Fart Walk non solo consente di liberare i gas in spazi meno confinati (un dettaglio non secondario per la pace domestica), ma ha anche benefici comprovati: migliora la digestione, riduce il gonfiore, favorisce persino la perdita di peso.
Il movimento attiva la peristalsi, quel moto ondulatorio che spinge gas e cibo lungo il tratto gastrointestinale. In pratica, l’intestino riceve il segnale: si lavora.
Uno studio giapponese del 2011 ha persino dimostrato che camminare subito dopo il pasto è più efficace per dimagrire che aspettare un’ora.
La scienza, finalmente, si è allineata al marciapiede.
Broccoli, cavolfiori, cavoli, cavoletti di Bruxelles, aria ingerita mangiando in fretta: i gas arrivano, comunque.
Camminare li accompagna gentilmente verso l’uscita, da nord o da sud, con discrezione dinamica.
In estrema sintesi, senza più pudori accademici: camminare favorisce scorregge e rutti.
E quindi favorisce la salute.
Morale finale, che Franklin avrebbe probabilmente apprezzato: appena finito di mangiare, niente divano, niente filosofia, niente pose salernitane.
Fuori di casa, a passo lento…….. e via libera ai gas.
Umberto Baldo

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Testata Street Tg Autorizzazione: Tribunale Di Vicenza N. 1286 Del 24 Aprile 2013

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