10 Ottobre 2025 - 10.40

Provincialismo italiano: a Gaza si festeggia, i Pro Pal nostrani imbarazzati e senza causa, la destra si dichiara ‘complice di pace’

Umberto Baldo

Quando dico che il tratto distintivo della politica italiana, da destra a sinistra passando per i “né-né”, è il provincialismo, molti pensano che esageri.
Forse sì. ma ogni giorno i nostri Demostene da bar dello spritz mi danno nuove prove.
Prendiamo la notizia che sta facendo il giro del mondo: l’accordo tra Israele e Hamas.
Un evento che ha fatto esplodere di gioia le piazze di mezzo pianeta, persino quelle dell’Afghanistan talebano (e già qui ci sarebbe da scrivere un romanzo).
Non sarà la “pace eterna” come la chiama Donald Trump – definizione che, diciamolo, induce più a toccarsi che a commuoversi – ma è pur sempre un grande passo avanti dopo ottant’anni di guerre, morti, devastazioni in Medio Oriente.
Un negoziato che, anche se non pare, ha coinvolto tutti: Stati Uniti, Cina, Russia, Iran (col muso lungo), il Vaticano, l’ONU, il mondo arabo, e pure chi passava di lì per caso.
E che, se proseguirà nella direzione giusta, potrebbe persino cambiare le sorti di una delle aree più martoriate del pianeta.
E noi?
Noi, come sempre, ci comportiamo come se la Storia – quella con la S maiuscola – finisse al Brennero.
A destra si è subito levato un coro di euforia patriottica: “Avevamo ragione noi, viva Trump!”, con tanto di post trionfale di Arianna Meloni che si definisce “complice di pace”, nel tentativo di ribaltare la denuncia alla Corte Penale Internazionale contro la premier e mezzo governo per “complicità in genocidio”.
Una risposta tutta italiana: trasformare ogni evento mondiale in una rissa di condominio.
A sinistra, invece, il gelo.
La notizia dell’accordo è stata accolta con una timidezza da manuale: “Sollievo”, ha detto Elly Schlein, che non si aspettava certo che il detestato Trump potesse riuscire dove il buon Biden non aveva neppure osato tentare.
E ora si trova a commentare, imbarazzata, il risultato ottenuto da quello che per anni è stato il “nemico della democrazia americana”.
Intanto l’Italia, come l’Europa, nella vicenda ha contato quanto il due di coppe quando regna bastoni: qualche telefonata, un po’ di aiuti, i bambini accolti, e stop.
Nessun ruolo, nessuna influenza, nessuna voce.
Immagino la delusione di chi contava di tirare ancora un po’ la corda di Gaza.
Da Maurizio Landini, che già organizza una nuova manifestazione contro una manovra economica che non esiste ancora, e che dovrà inventarsi un altro motivo per riempire le piazze, a Francesca Albanese, che fino a ieri era ospite fissa in TV e nei consigli comunali a ricevere cittadinanze onorarie, sarà risucchiata dal dimenticatoio mediatico – crudele ma puntuale.
E i ragazzi che occupavano le università gridando “Pro Pal”?
Beh, qualche strascico ci sarà: occupare è sempre meglio che sudare sui libri.
Con loro, però, sono più indulgente.
La giovinezza è l’età dei sogni e delle illusioni, e non li si può crocifiggere per un entusiasmo genuino, anche se ingenuo.
Spero solo che abbiano capito che la politica internazionale non è una sfilata di striscioni, ma una scacchiera dove contano solo interessi e calcoli freddi.
L’ho scritto e lo ripeto: la geopolitica è amorale.
Non la muovono i buoni sentimenti ma il petrolio, i soldi e il potere.
E ai “naviganti” della Flotilla, celebrati dai media italiani come novelli eroi di Lepanto, conviene ricordare che i governi del Medio Oriente erano più interessati all’America’s Cup che alle loro imprese navali.
Le vere intese di pace nascono nel silenzio, nella riservatezza, non tra cori, selfie e vetrine sfasciate.
Le piazzate servono solo ai nostri politici per fare un po’ di scena, e a qualche influencer per un post indignato da 10.000 like.
In definitiva, meglio che i nostri Demostene tornino a fare ciò che sanno fare meglio: litigare per rubarsi qualche voto, scannarsi nei talk show e scoprire nuovi nemici interni.
Quella è la loro dimensione naturale.
La politica internazionale, no: quella è roba per chi gioca in un’altra categoria.
Umberto Baldo

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Testata Street Tg Autorizzazione: Tribunale Di Vicenza N. 1286 Del 24 Aprile 2013

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