Cosa perde il Veneto con i dazi? I settori più colpiti

Export veneto a rischio: con i nuovi dazi USA stimata perdita da 716 milioni di euro
Vicenza, 28 luglio 2025 – L’introduzione di un’aliquota doganale unica al 15% tra Stati Uniti ed Europa potrebbe costare caro all’economia del Veneto. Secondo uno studio condotto da Adacta Tax & Legal, società vicentina specializzata nella consulenza in contesti ad alta complessità, l’export manifatturiero regionale rischia di subire una contrazione del 10%, pari a circa 716 milioni di euro.
L’analisi è stata realizzata dalla divisione “Special Situation” di Adacta, dedicata ai temi dell’internazionalizzazione, e si basa sull’incrocio di due fonti principali: i dati Istat 2024 sulle esportazioni manifatturiere del Veneto e lo studio «Euro Area Risks Amid US Protectionism», commissionato nel marzo 2025 dalla Commissione ECON del Parlamento Europeo. Quest’ultimo rapporto analizza l’elasticità della domanda rispetto al prezzo, ovvero la reazione dei consumatori statunitensi all’aumento dei prezzi derivante dai dazi.
Secondo Adacta, l’effetto dell’aliquota imposta dagli Stati Uniti non sarà uniforme su tutti i settori. Le categorie merceologiche più esposte sono quelle i cui consumatori risultano più sensibili al prezzo. Il settore agroalimentare, che ha un peso rilevante nell’economia veneta, sarebbe il più colpito: superata una certa soglia di prezzo, i consumatori americani tenderebbero infatti a orientarsi verso prodotti alternativi più economici.
Al contrario, comparti come quello dell’oro e della gioielleria — strategico per la provincia di Vicenza — risentirebbero meno della dinamica, poiché l’acquisto in questi settori non è guidato esclusivamente dal prezzo.
Lo studio prende inoltre in esame il cosiddetto pass through dei dazi lungo la filiera: secondo Adacta, gli intermediari commerciali (grossisti e rivenditori) potrebbero assorbire circa un quarto del valore del dazio, riducendo così i propri margini di guadagno e trasferendo al consumatore solo i tre quarti dell’aumento. Questo meccanismo è più frequente nei beni intermedi e meno nei beni di lusso, dove la leva del prezzo ha un impatto marginale.
Impatto stimato sui principali comparti manifatturieri del Veneto
| Descrizione | Export al 31.12.2024 (in mln €) | Incidenza % | Elasticità | Perdita di fatturato (in mln €) |
|---|---|---|---|---|
| Prodotti alimentari, bevande e tabacco | 925 | 13,0% | 1,0 | 104 |
| Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori | 549 | 7,7% | 0,8 | 49 |
| Legno e prodotti in legno; carta e stampa | 124 | 1,7% | 0,9 | 13 |
| Coke e prodotti petroliferi raffinati | 0 | 0,0% | 1,3 | 0 |
| Sostanze e prodotti chimici | 104 | 1,5% | 1,0 | 12 |
| Articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici | 71 | 1,0% | 1,0 | 8 |
| Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi | 409 | 5,7% | 1,0 | 46 |
| Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti | 488 | 6,8% | 1,0 | 55 |
| Computer, apparecchi elettronici e ottici | 156 | 2,2% | 1,0 | 18 |
| Apparecchi elettrici | 410 | 5,8% | 1,0 | 46 |
| Macchinari e apparecchi n.c.a. | 1.648 | 23,1% | 1,0 | 185 |
| Mezzi di trasporto | 98 | 1,4% | 1,0 | 11 |
| Prodotti delle altre attività manifatturiere | 2.150 | 30,1% | 0,7 | 169 |
| Totale Manifatturiero | 7.133 | 100,0% | — | 716 |
Fonte: dati Istat
Lo scenario delineato da Adacta evidenzia l’urgenza, per le imprese venete, di rafforzare le proprie strategie internazionali e gestire con attenzione l’impatto di politiche protezionistiche che, se confermate, potrebbero alterare significativamente gli equilibri dell’export regionale.













