Gli USA si ritirano dall’Unesco

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Gli Stati Uniti lasciano di nuovo l’Unesco: Trump accusa l’agenzia ONU di promuovere agende “globaliste”
Gli Stati Uniti si ritireranno dall’Unesco entro dicembre 2026. A comunicarlo è stato il Dipartimento di Stato americano, confermando l’intenzione dell’amministrazione Trump di proseguire il disimpegno da diverse organizzazioni internazionali. Il motivo? Secondo quanto affermato dalla portavoce Tammy Bruce, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura “sostiene cause culturali e sociali divisive” e promuove “un’agenda ideologica in contrasto con la politica estera America First”.
Il nuovo addio rappresenta un colpo non indifferente per l’Unesco, già duramente colpita in passato da tagli e dissensi. Fondata nel 1945 per promuovere la pace attraverso la cooperazione culturale e scientifica, l’organizzazione ha però visto negli anni affiorare attriti con Washington, culminati in tre ritiri americani: il primo nel 1983 sotto Ronald Reagan, il secondo nel 2017 durante il primo mandato di Trump, e ora il terzo, annunciato nel corso della sua ricandidatura.
La Casa Bianca ha motivato la scelta con l’incapacità dell’Unesco di riformarsi, il continuo “pregiudizio anti-israeliano” e l’eccessiva attenzione ai temi dello sviluppo sostenibile e della memoria, letti come espressioni di un “pensiero woke” da contrastare. La portavoce presidenziale Anna Kelly ha dichiarato: “Trump difende il buon senso degli americani, non la narrativa globalista dell’Unesco”.
Il ritiro non avrà tuttavia un impatto economico devastante. Sebbene gli USA contribuiscano a circa l’8% del bilancio dell’Unesco, l’agenzia si è preparata da tempo a un’eventuale nuova uscita americana e ha diversificato le proprie fonti di finanziamento. La direttrice generale Audrey Azoulay ha definito la decisione “profondamente deplorevole”, ribadendo che l’organizzazione non ridurrà il proprio personale.
Dopo l’adesione della Palestina nel 2011, che provocò il blocco dei fondi da parte di Washington, i rapporti tra gli USA e l’Unesco si sono deteriorati. L’amministrazione Biden, nel 2023, aveva sancito il ritorno degli Stati Uniti nell’agenzia, impegnandosi a versare circa 619 milioni di dollari di arretrati per bilanciare l’influenza crescente della Cina.
Ma ora, con Trump intenzionato a ridurre il ruolo degli Stati Uniti nelle istituzioni multilaterali, l’Unesco si prepara ancora una volta a fare a meno di uno dei suoi fondatori storici.













