Un tetto agli immigrati, ma non si tratta di casa…

Qualcuno potrebbe pensare in uno slancio umanistico del presidente della Regione Veneto, Zaia. Parla di ‘tetto agli immigrati’, ma in questo caso non si tratta di una casa, bensì di un limite agli ingressi nell’Unione Europea. Da settimane il Governatore spinge sulla questione Mare Nostrum e sulla confusionaria e pericolosa politica europea di gestione del problema profughi. Oggi un nuovo intervento per sostenere il premier britannico Cameron che ha proposto di limitare a 100 mila annui gli ingressi di migranti nel Regno Unito.
“Non so se questa presa di posizione di Cameron sia dettata da opportunità elettorali interne -dice Zaia- ma nel merito non ho dubbi: quella di fissare un tetto al numero degli immigrati nell’Unione Europea è una proposta di buon senso che condivido pienamente”.
“L’Unione Europea – sostiene Zaia – non può far finta di nulla e continuare a ignorare le gravi implicazioni che questo fenomeno sta provocando nei Paesi della Comunità, soprattutto a quelli di confine e più esposti come l’Italia. Il dato certo è che, al di là delle dichiarazioni umanitarie e delle espressioni di solidarietà, le politiche migratorie e di accoglienza dell’UE, se mai sono esistite, hanno evidentemente fallito: nulla è mai stato fatto di concreto da Bruxelles, sia per aiutare i Paesi ospitanti, sia per gli stessi emigranti”.
“La civilissima e multietnica Inghilterra – conclude il presidente veneto – si sta accorgendo che gestito così il fenomeno migratorio è dannoso per tutti: mi auguro che lo comprendano presto anche gli altri Stati membri”.













