6 Novembre 2017 - 16.10

VICENZA – Padri separati, una casa tutta per loro

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La casa di via Alberto Mario 8, destinata ad accogliere padri separati, è stata inaugurata oggi alla presenza dell’assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala, di Vincenzo Riboni per la Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, di Roberto Volpe, amministratore delegato della Fondazione Marzotto, di Carlo Pepe, presidente di Unisolidarietà Unicredit Vicenza per il Sociale Onlus, e di Pino Faedo titolare di Faedo Mobili. Erano presenti inoltre, il consigliere comunale Raffaele Colombara e per
l’associazione Papà separati Milano onlus – sezione di Vicenza, il presidente Vittorio Walter Lagni, e il consulente Giancarlo Dalla Valle.

“Siamo qui oggi ad inaugurare una vera e propria casa che accoglierà, per un periodo limitato, dei padri che hanno la necessità di ripartire e ricostruire il proprio futuro – ha annunciato l’assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala -. L’edificio, un ex consultorio di proprietà del Comune, è stato recuperato grazie al consistente finanziamento di Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona a cui si è aggiunto il contributo del Comune. Percorrendo i locali si vede fin da subito come la sistemazione sia stata fatta con amore e con particolare cura grazie ai dipendenti del settore servizi sociali e grazie agli elementi d’arredo offerti dai generosi donatori: Fondazione Marzotto, Unisolidarietà Unicredit Vicenza per il Sociale Onlus, Faedo Mobili e dalla consigliera Gioia Baggio. La casa è stata adattata per accogliere i figli nel rispetto della privacy, in salotto, nelle camere e anche nello spazio all’ingresso: questa organizzazione speriamo sia anche utile per fare in modo che vi sia uno scambio reciproco di aiuto tra padri e figli. L’idea, nata da un dialogo tra le associazioni e l’amministrazione comunale, permette di raggiungere un fondamentale risultato: offrire anche a quei papà separati, che si trovano in un momento di difficoltà, l’opportunità di avere un luogo dove accogliere i propri figli e riprendere in mano la propria vita. Sebbene in questa casa la permanenza consentita sia fino a dodici mesi, pensiamo si tratti di un tempo utile per poter raccogliere le idee e le energie anche grazie all’aiuto dei servizi e della comunità allargata. Questa casa, curata e accogliente, al cui ingresso ci accoglie un acero rosso, è frutto di tante forze che hanno creduto nel progetto. I primi due padri che entreranno avranno la possibilità di scrivere il regolamento della casa insieme agli operatori della cooperativa Cosep con cui verrà sviluppato un progetto di accompagnamento all’abitare condiviso. Ricordo che ci sono altri due posti a disposizione e che chi ha necessità potrà fare domanda partecipando allo specifico bando pubblicato nel sito del Comune”.

“La Fondazione Cariverona è particolarmente attenta al sociale e pertanto ha ritenuto di sostenere, tra gli altri, anche questo progetto interessante e rivolto a soggetti fragili” – ha sottolineato Vincenzo Riboni per la Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona.

“Al giorno d’oggi non ci sono grandi risorse economiche disponibili per realizzare grandi opere – ha spiegato Roberto Volpe, amministratore delegato della Fondazione Marzotto che ha donato mobili provenienti dal villaggio di Jesolo tra cui alcune sedie in origine realizzate per lo stabilimento Lanerossi di Schio -. Il sociale ha a disposizione risorse parcellizzate e pertanto è importante che anche la società civile partecipi per il compimento dei progetti. Oggi siamo qui ad inaugurare questa casa che apparentemente sembra un’iniziativa modesta, ma che invece risponde ad un grande bisogno. Per realizzarla si sono unite numerose forze, aziende e realtà, in altre parole più coscienze. E’ questa modalità di agire che deve maturare nella coscienza degli amministratori e del mondo dell’associazionismo per poter potare avanti tante altre iniziative in campo sociale”.

“La nostra associazione è costituita da dipendenti Unicredit delle città di Vicenza, Padova, Rovigo, di Jesolo e San Donà di Piave e si dedica alla solidarietà. La quota associativa dei membri serve per sostenere progetti come questo: in 12 anni di attività stiamo superando i 300 mila euro di finanziamento” – ha dichiarato Carlo Pepe, presidente di Unisolidarietà Unicredit Vicenza per il Sociale Onlu.

“I padri separati si trovano in una condizione di debolezza pertanto avere una casa confortevole come questa è certamente un aiuto per superare le difficoltà” – è intervenuto Pino Faedo titolare di Faedo Mobili.

“L’associazione, che ha sede a Torri di Quartesolo dove organizza incontri specifici, si rivolge a tutti i padri separati della provincia di Vicenza – hanno precisato per l’associazione Papà separati Milano onlus – sezione di Vicenza il presidente Vittorio Walter Lagni e il consulente Giancarlo Dalla Valle -. E’ certamente un importante traguardo la realizzazione di questa casa, punto di riferimento per chi si trova in difficoltà. Allo stesso modo, a breve, apriremo a Vicenza un’altra casa in uno stabile di una fondazione importante che accoglierà i padri residenti nel territorio provinciale e in generale quelli che si trovano in difficoltà; la casa sarà gestita dalla nostra associazione.

“Essere giunti al varo della struttura per i padri separati è una grande soddisfazione per tutti, perché testimonia la volontà di una città di soccorrere le persone che vivono il dramma della povertà a seguito di una separazione. Da oggi Vicenza è un po’ più civile e un po’ più equa” – ha detto Arrigo Abalti, presidente dell’associazione Genitori separati che insieme all’associazione Padri separati aveva dato avvio al progetto nella precedente amministrazione.

“Ci troviamo in un quartiere molto delicato che sta dando delle risposte concrete alla comunità. E lo si può vedere poiché a poca distanza tra loro sorgono la casa che inauguriamo oggi, la scuola dell’infanzia e il Centro per la Documentazione Pedagogica e la Didattica Laboratoriale con servizi educativi gratuiti per la famiglia – ha spiegato il consigliere comunale Raffaele Colombara -. Inoltre la commissione Servizi alla popolazione che presiedo ha contribuito a mettere in relazione l’associazione Papà separati Milano onlus – sezione di Vicenza con l’assessorato alla comunità e alla famiglia per la stesura dell’avviso per l’ingresso degli ospiti temporanei”.

I lavori di ristrutturazione dell’edificio – risalente al 1960 e in passato adibito a distretto sanitario dell’Ulss 6, nel 2013 liberato e riconsegnato al Comune di Vicenza -, sono stati possibili grazie al finanziamento di 220 mila euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona integrato con 50 mila euro circa a carico del Comune.

L’assessorato alla comunità e alla famiglia, durante la precedente amministrazione, ha scelto l’edificio di via Alberto Mario per permettere anche ai padri separati in difficoltà abitativa di avere una casa, poiché la struttura risultava adeguata per dimensioni e caratteristiche: la superficie complessiva è di circa 140 metri quadrati calpestabili di cui 57 della zona giorno e 83 della zona notte.
Ne è stata pertanto mantenuta l’impostazione migliorandone le caratteristiche energetiche e strutturali. Il progetto e la direzione lavori sono stati seguiti dal personale tecnico del settore lavori pubblici e manutenzioni; dell’esecuzione si è occupata la ditta Atheste Costruzioni srl di Este (Padova).

Nella zona notte sono state create quattro camere con bagno (due singole e due doppie), di cui una adeguata per persone con disabilità, che sono state arredate in modo essenziale, adatte quindi ad ospitare non solo i padri ma anche i loro figli in visita. Dalle camere, con pareti colorate in azzurro, giallo, verde e arancio, si ha accesso al corridoio dove sono stati posizionati gli armadi.
Nella zona giorno gli spazi comuni sono costituiti dalla cucina, dal soggiorno e dalla lavanderia. E’ stato inoltre ricavato uno spazio da destinare a ulteriore zona soggiorno o studio o come spazio ricreativo da condividere.
Il disimpegno della zona giorno e il corridoio della zona notte sono dotati di climatizzazione estiva.
All’esterno sono stati creati due posti auto.
L’edificio è dotato di caldaia a condensazione con accumulo integrato e di pannelli solari.

Per la fornitura dei mobili, non compresi nella quota di finanziamento, è stato pubblicato un avviso (il 24 maggio 2017 con scadenza il 13 luglio) per la ricerca di sponsorizzazioni per il quale non è pervenuta nessuna proposta.

L’allestimento della casa è stato quindi possibile grazie alla disponibilità della Fondazione Marzotto di Valdagno e di Faedo Mobili di Chiampo, che hanno donato degli elementi di arredo, stoviglie e posateria, mentre Unisolidarietà Unicredit Vicenza per il Sociale Onlus, si è fatta carico del costo della cucina realizzata su misura.
La ristrutturazione ha previsto anche la riqualificazione energetica del fabbricato con la posa di cappotto termoisolante. Sono stati sostituiti i serramenti e la copertura è stata impermeabilizzata con la posa di una nuova guaina. Nuovi anche gli impianti termico, sanitario ed elettrico.

Attraverso il bando per l’accoglienza temporanea di padri separati o divorziati, pubblicato il 21 agosto con scadenza il 20 settembre 2017, sono pervenute quattro domande. Due sono state accolte e a breve si procederà con l’inserimento nella struttura. Relativamente alle altre due domande, per una è stata approntata una soluzione diversa poichè nel frattempo erano cambiate le condizioni del richiedente, per l’altra, invece, non vi erano i requisiti previsti e la richiesta era orientata ad una soluzione abitativa definitiva mentre le sistemazioni in via Mario sono transitorie e prevedono una permanenza massima di 12 mesi.
Poichè non sono stati coperti tutti i posti disponibili, il è ancora aperto. Possono fare domanda i cittadini (se extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno), padri separati o divorziati o componenti di coppia di fatto con almeno un figlio minorenne, non proprietari o titolari di diritto di usufrutto su un’abitazione o con necessità di rilascio dell’alloggio familiare a seguito di sentenza dell’autorità giudiziaria. L’Isee in corso di validità non deve essere superiore a 13.049,14 euro devono aderire ad un progetto sociale finalizzato al superamento dello stato di bisogno socio-economico e abitativo.
L’assegnazione della stanza comporterà, se dovuto, la corresponsione al Comune da parte dell’assegnatario di un contributo mensile quale rimborso forfettario calcolato in modo proporzionale all’Isee presentato ed in relazione alla effettiva situazione economico-familiare del richiedente, se superiore alla soglia minima pari a 6.524,57 euro, e fino ad un massimo di 200 euro mensili.

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