31 Gennaio 2019 - 15.52

VICENTINO IN MANETTE DOPO 17 ANNI DI TRUFFE NEL SETTORE AUTO

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(Nell’intervista il capo della squadra Mobile della Polizia di Stato di Vicenza, Davide Corazzini)

di P.U.

Dopo ben 17 anni di truffe perpetrate ai danni di ignari acquirenti o venditori di automobili finisce in manette Andrea Zito 43enne residente a Grisignano di Zocco, arrestato dalla squadra Mobile di Vicenza l’altro ieri e dovrà scontare 12 anni di carcere.
A motivare l’arresto l’accumulo di pene derivante da una trentina di denunce subite relative ad episodi avvenuti fra il 2001 ed il 2017.
Zito, ufficialmente residente a Grisignano di Zocco, da qualche tempo era all’estero e non è stato così immediato l’arresto. Gli agenti, dopo una fitta attività di indagine l’hanno intercettato proprio a Grisignano dove si era recato momentaneamente, pare con l’intento di tornare all’estero.
Presentandosi come imprenditore di import-export e compravendita di autovetture e come referente della fantomatica Racing Cars di Grisignano riusciva ad intavolare innumerevoli trattative con clienti che ‘avvicinava’ grazie soprattutto ad annunci di compravendita su siti internet.
Le vittime erano quasi tutte vicentine o comunque della regione. Non solo, fra queste vi sarebbero anche amici stretti di Zito.
In base a quanto riferito dal capo della squadra Mobile di Vicenza, Davide Corazzini, affiancato dal sovrintendente capo Paolo Pellattiero, stamane in conferenza stampa, Zito fissava appuntamenti quasi sempre in prossimità di caselli o parcheggi e mai nella concessionaria che, di fatto non esisteva. Dichiarava di essere intenzionato a vendere un veicolo, convinceva il cliente, grazie anche al modo di fare e all’abbigliamento convincenti. Procedeva con firme di preliminari di compravendita e proposte acquisto. Chiedeva poi somme di denaro come acconto o caparra, a volte modiche (200 o 300 euro) a volte di cifre più consistenti (2 o 3 mila euro). A volte in contanti ed a volte facendo intestare assegni a se stesso o alla compagna.
Dopo la promessa di vendita accampava scuse o si rendeva direttamente irreperibile.
Non solo vendite. Zito si rendeva disponibile ad acquisire veicoli impegnandosi a curare passaggio di proprietà ma non pagando poi alcuna somma di denaro.
Ha accumulato una lunga serie di querele (almeno una trentina) ma le vittime, secondo quanto riferito dalla polizia, potrebbero essere molte di più.
Ora dovrà scontare 12 anni di pena. I capi di accusa sono molteplici: truffa, appropriazione indebita, ricettazione (è stato colto in flagranza con veicoli provento di furto), falso (alterava i dati dei libretti di circolazione).
In uno degli ultimi episodi è stato preso di mira un ragazzo vicentino, che gli avrebbe consegnato 3500 euro per l’acquisto di un’autovettura. Zito avrebbe lasciato un biglietto da visita nel quale era indicata l’inesistente concessionaria. L’indirizzo di tale concessionaria era lo stesso di una carrozzeria di Grisignano. Giunto sul posto il giovane ha chiesto spiegazioni e il carrozziere gli ha riferito che già decine di persone si erano presentate riferendo di essere state truffate.
Ultimamente si era reso irreperibile e viveva all’estero.

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