12 Aprile 2023 - 9.13

VENETO – Regalò la banana al compagno, ora insegna il rugby ai migranti

Il 23enne pilone della nazionale italiana di rugby e del Benetton Treviso Ivan Nemer ha avviato, con il supporto della Federugby (Fir) e della franchigia di appartenenza, un percorso con l’Associazione “Il Razzismo è una brutta storia” di sensibilizzazione sui temi del razzismo.

Questo a seguito della squalifica comminatagli dal Tribunale Federale della Fir per gli atteggiamenti assunti nei confronti del compagno di squadra Cherif Traoré, al quale Nemer, a suo dire per “goliardia”, a Natale aveva regalato una banana, e da Traoré era stato denunciato nello scorso mese di dicembre.

Contestualmente, Nemer ha confermato la volontà di intervenire come tecnico specialista della mischia nel Progetto Migranti della federazione. Così l’Associazione “Il Razzismo è una brutta storia” è stata contattata dalla Fir per proporre “un percorso di consapevolezza e formazione al giocatore” che coinvolgerà anche il Benetton in attività con realtà locali impegnate contro il razzismo.

Il percorso, per Nemer, era cominciato lo scorso 22 marzo con la partecipazione del pilone alla presentazione della fanzine gratuita edita da “Il Razzismo è una brutta storia”, che raccoglie pensieri, fumetti, poesie da chi vive il razzismo e si impegna nel contrastarlo. In quella occasione Numer aveva incontrato il sociologo Gustavo Garcia, che lo accompagnerà come tutor nelle attività delle settimane a venire. Tra queste visite in strutture che supportano il percorso di persone migranti in transito al confine tra Italia e Francia, momenti di scambio con associazioni e reti sportive impegnate nella lotta contro le disuguaglianze a Padova e Treviso. In queste occasioni Nemer metterà a disposizione le sue competenze sportive insegnando la pratica del rugby ai migranti.

“In tutta onestà, non mi ero mai trovato a prendere parte ad appuntamenti che trattassero temi simili e questo mi ha aiutato a rendermi conto di quanto possiamo ancora migliorare come collettività – le parole di Nemer -. Sono curioso ed emozionato dal percorso che mi aspetta e dall’idea di poter trasferire la mia esperienza”.

VICENZA CITTA UNIVERSITARIA
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