12 Maggio 2021 - 15.55

Guida a destra: una storia recente… (lo sapevate che a Verona, Bergamo e Como si teneva la sinistra?)

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La nostra vita quotidiana è fatta di una miriade di comportamenti che eseguiamo meccanicamente, perchè così ci è stato insegnato fin da piccoli, perchè così fan tutti, senza sentire la necessità di chiederci le motivazioni.
In realtà le cosiddette “regole del vivere civile” sono spesso il frutto di un’evoluzione millenaria, e constano sia di norme scritte che di usi consuetudinari.
Facciamo un esempio.
Quando al mattino uscite di casa per andare al lavoro, salite sulla vostra auto, e vi immettete nella strada, rigorosamente rispettando la destra.
Vi siete mai chiesti perchè guidiamo a destra?
Sono certo che le risposte immediate sarebbero: perchè me l’hanno insegnato a scuola guida, e poi so che così prescrive il codice della strada.
Risposte ineccepibili!
Ma allora perchè se vi trovaste in Inghilterra, sareste obbligati ad immettervi in strada rispettando la sinistra?
Quindi la guida a destra non è una regola universale, e non vale ovunque.
Resta il fatto che il cosiddetto senso di marcia obbligatorio è così radicato, così naturale per ciascuno di noi, che quando un automobilista “disattento”, o magari ubriaco, imbocca l’autostrada in senso inverso, o guida a sinistra in una strada normale, si rischiano disastri.
E credetemi che più che il tempo piovoso, più che il costo della vita elevato, più della lingua che magari non padroneggiamo bene, più che la mancanza degli spaghetti, ciò che realmente terrorizza chiunque si appresti a spostarsi in Inghilterra con l’automobile è la guida a sinistra.
Perchè chi si trova al volante non può distrarsi nemmeno un attimo, tenendo sempre presente che le rotonde si imboccano dalla parte opposta, e che le corsie di scorrimento delle strade sono esattamente l’opposto di come siamo abituati.
Non è facile adeguarsi, ed alla fine del viaggio si è molto stanchi per la continua tensione nervosa.
Ma tornando alla domanda iniziale; perchè circa due terzi delle persone del mondo vivono in nazioni in cui si guida tenendo la destra?
Ed è proprio una bizzarria quella degli inglesi che continuano a tenere la sinistra? Per un’eccentrica abitudine, o per un antico retaggio coloniale?
In realtà la storia ci insegna che non è stata l’Inghilterra a cambiare lato di guida, bensì il restante 70% del mondo!
Reperti archeologici e ricerche storiche hanno dimostrato che gli Egizi, gli antichi Greci, i Romani usavano tenere la sinistra, e questa consuetudine si è mantenuta immutata fino alla fine del Settecento.
La scelta della sinistra trova le sue origini nel fatto che nei secoli antichi ci si spostava principalmente a cavallo, e per un destrimano (la maggioranza degli esseri umani) viaggiare a sinistra permetteva, in caso di pericolo, di avere la mano destra verso il centro della strada, e quindi di estrarre la spada (tenuta solitamente sul fianco sinistro) avendola già sul lato giusto per affrontare l’eventuale nemico. Quindi una consuetudine di chiara derivazione militare.
Inoltre per un “destro” è sicuramente più agevole montare a cavallo dal lato sinistro della bestia, (specie se si indossa il fodero della spada a sinistra) e con la “guida a sinistra” era dunque possibile salire in groppa dal lato della strada, e non in mezzo al traffico
Tenere la sinistra era inoltre più agevole se si camminava a fianco del cavallo, perchè consentiva di tenere le briglie con la mano sinistra camminando al centro strada, nella parte solitamente meno fangosa.
ll primo documento sull’obbligo di tenere la sinistra risale a Papa Bonifacio VIII, in occasione del primo Giubileo del 1300, come norma generale per raggiungere Roma e, in particolare, per l’attraversamento pedonale dell’affollatissimo ponte di Castel Sant’Angelo
Queste regole, meglio queste consuetudini, rimasero tali fino al 1700, quando lo sviluppo commerciale impose sempre più l’utilizzo di grandi carri tirati da almeno due cavalli. E i conducenti cominciarono a trovare decisamente più comodo e sicuro manovrare il carro tenendo la destra della carreggiata, sedendosi a cassetta il più a sinistra possibile, il che permetteva un uso più agevole della frusta, ed un miglior controllo della strada e del traffico.
Il primo Stato a codificare la guida a destra fu la Russia nel 1752, per volontà della zarina Elisabetta, figlia di Pietro il Grande.
Poi seguì la Francia, dove fino alla Rivoluzione ogni strada era addirittura divisa in due, con il lato sinistro riservato alla nobiltà ed all’aristocrazia, e quello destro al popolo, in modo che non ci fosse commistione fra ceti sociali.
Con la Rivoluzione del 1789 non arrivò solo la ghigliottina, ma anche la regola unica del traffico a destra, imposta da Robespierre, e definitivamente codificata nel 1792.
Successivamente le conquiste napoleoniche estesero questa prassi anche in parte dell’Italia, in Germania, Olanda, Lussemburgo, Belgio, Svizzera, Polonia, Spagna.
Contemporaneamente in Inghilterra di stabilizzava definitivamente la regola opposta, e la prima norma scritta in tal senso è del 1756. Va da sé che questa convenzione della guida a sinistra venne estesa poi in tutte le colonie dell’impero britannico.
Ad inizio del 1900 l’Europa, quanto a “senso di marcia”, era quindi divisa fra i territori che erano stati invasi dai francesi, che marciavano a destra, e quelli che non avevano subito le campagne napoleoniche, tipo il Portogallo e l’Impero Asburgico, che continuavano imperterrite a viaggiare a sinistra.
E in Italia?
Non dimenticando che l’Italia divenne uno stato unitario solo nel 1860, un Regio Decreto del 1901 concesse ad ogni provincia la facoltà di scegliere liberamente il lato della strada per la circolazione nel proprio territorio.
Capite bene che il risultato fu un caos immane.
Solo per farvi qualche esempio, a Venezia e Vicenza si teneva la destra, ma a Verona la sinistra. A Bergamo si girava a sinistra, ma a Brescia a destra. Nella provincia di Como si teneva la sinistra, ma nei circondari di Varese e Lecco la destra.
E questa situazione si determinò in tutte le provincie del Regno, da nord a sud.
Si raggiunse l’assurdità che a Milano, Torino, Genova, Spezia, Savona, Parma e anche a Roma si era deciso di guidare a sinistra; ma alla periferia di queste aree urbane, tuttavia, un cartello avvertiva i conducenti di passare senza indugio alla mano destra.
A chiudere la questione fu Benito Mussolini, che decise per la “guida a destra” in tutta Italia, e ciò fu imposto con una legge del 31 dicembre 1923.
Dopo la fine della prima guerra mondiale anche gli Stati che nacquero dal dissolto Impero Austro Ungarico adottarono a poco a poco la guida a destra, e le ultime nazioni europee a cambiare lato furono la Svezia nel 1967 e l’Islanda l’anno successivo.
La Svezia lo fece per evidenti ragioni di contiguità con Paesi dove già si guidava a destra (Danimarca, Norvegia, Finlandia), e poi perchè le auto che venivano prodotte in Europa avevano quasi tutte il volante a sinistra.
Per quanto attiene il resto del mondo, negli Stati Uniti l’iniziale tradizione di marcia “inglese” venne progressivamente abbandonata per la guida a destra, analogamente al Canada.
A guidare a sinistra sono rimasti, oltre ovviamente all’Inghilterra, l’India, il Pakistan, il Sudafrica ed alcuni altri Stati dell’Africa meridionale, l’Australia, la Nuova Zelanda, l’Indonesia, il Giappone.
E’ chiaro che in assoluto non si può dire se sia meglio la guida a destra o quella a sinistra. Probabilmente entrambe le soluzioni presentano vantaggi e svantaggi.
Resta il fatto che passare improvvisamente da un tipo di guida all’altro non è sicuramente agevole.
Provare per credere.
Umberto Baldo

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