Covid, Montecchio Maggiore stanzia 250.000 euro per la riduzione della TARI
Il Comune di Montecchio Maggiore stanzia 250.000 euro di contributi per il pagamento della tassa sui rifiuti (TARI) da parte delle utenze non domestiche che hanno sospeso la propria attività a seguito dei provvedimenti governativi emanati per far fronte all’emergenza coronavirus.
La proposta della Giunta comunale è stata approvata ieri sera dal Consiglio comunale. Beneficiarie saranno le aziende che rispettano i requisiti indicati nel questionario per la richiesta di agevolazione inviato nelle scorse settimane dal Comune tramite PEC, a cui hanno risposto circa 200 utenze non domestiche. I benefici saranno riconosciuti anche alle utenze non domestiche che presenteranno il questionario entro il termine perentorio del 16 novembre 2020.
Nello specifico, per le aziende che sono rimaste chiuse il contributo prevede la riduzione proporzionale espressa in dodicesimi, sia della parte fissa sia della parte variabile della tariffa, per ogni mese di chiusura dell’attività nel periodo di lockdown (viene considerato mese intero la chiusura continuativa pari o superiore a 15 giorni); per le utenze non domestiche che sono rimaste aperte con limitazione dell’attività (ad es, per attività di asporto o consegna a domicilio) la riduzione sarà riconosciuta con le stesse modalità, ma limitatamente alla parte variabile della tariffa.
“Fin dall’inizio dell’emergenza – spiega il sindaco Gianfranco Trapula – abbiamo espresso la volontà di introdurre agevolazioni della tassa rifiuti finalizzate a contenere i disagi patiti dalle utenze non domestiche. Ora questa volontà diventa pratica”.
“Abbiamo fatto variazioni di bilancio che ci hanno permesso di stanziare risorse proprie del Comune destinate a questi contributi senza nel contempo pesare sulle tariffe per le altre utenze, che non subiranno incrementi – aggiunge l’assessore al bilancio Loris Crocco -. Stiamo già studiando eventuali interventi anche per le utenze domestiche, a favore di quei nuclei familiari che versano in condizioni di particolare disagio economico/sociale a seguito della crisi generata dalla pandemia”.