12 Novembre 2021 - 17.15

Arrestati fratelli spacciatori nel Vicentino: giro d’affari da 500 mila euro

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Nel primo pomeriggio di ieri i Carabinieri della Compagnia di Schio hanno fermato per spaccio due fratelli per reati commessi da aprile ad oggi. Si tratti di Indrit Tatani (di 31anni) e del fratello Altin di 35.

L’attività investigativa, condotta dal locale Nucleo Operativo e Radiomobile – Aliquota Operativa e coordinata dalla Procura di Vicenza, è scaturita da informazioni acquisite e osservazioni svolte sul territorio di Santorso da Carabinieri della zona inerenti ad Indrit tatani che, alla guida di una VW Golf bianca, assumeva spesso un atteggiamento sospettoso e sembrava abitare in un appartamento della locale Via Roma anche se, in realtà, era stato cancellato dall’anagrafe comunale per irreperibilità.

Alcuni servizi di osservazione e pedinamento avevano in effetti confermato gli strani comportamenti dell’uomo: alla guida dell’autovettura, infatti, effettuava sempre strane manovre e svolte che allungavano il tragitto rispetto al punto dove poi avrebbe parcheggiato, come se volesse depistare un eventuale inseguitore. Lo stesso si incontrava, poi, con diverse persone nei pressi di svariati bar della zona di Schio e Marano Vicentino o in altri casi, dopo aver intrattenuto brevi conversazioni telefoniche lanciando costantemente sguardi sospetti attorno, saliva su un altro veicolo appena giunto e si faceva portare in giro per pochi minuti, per poi ritornare dove era stato prelevato.

Tutti questi movimenti sospetti, nonché le molte persone incontrate che erano tossicodipendenti noti alle locali FF.PP., avevano convalidato i sospetti iniziali sulle attività illecite dell’indagato.

Sotto osservazione nell’ambito dell’indagine anche il fratello Altin ed altro familiare che sembrava collaborassero attivamente con lui nello spaccio di sostanze stupefacenti.

I costanti pedinamenti avevano quindi permesso di ricostruire la rete di clienti dei due albanesi: molti di loro, successivamente interrogati negli uffici della caserma, avevano confermato di rifornirsi da loro di cocaina che pagavano 100€/dose. Alcuni, in particolare, avevano sottolineato che ciò accadeva già da circa tre anni e che, a volte, avevano ricevuto qualche dose in regalo; l’ipotesi è che probabilmente questo meccanismo servisse non solo ad assicurarsi la fiducia della clientela, ma anche a generare una maggiore dipendenza nella stessa poiché, come testimoniato da alcuni acquirenti, nel tempo erano passati dal consumo di 2 o 3 dosi al mese a 1 dose al giorno, arrivando a contrarre debiti per poter effettuare una spesa mensile di più di 3000€.

Stante quanto sopra enunciato, si è passati alla fase investigativa finale: gli elementi raccolti nell’indagine hanno confermato un volume di affari pari a circa 500.000€ che li portava a girare anche con 20 dosi di cocaina per volta per soddisfare le necessità clientelari che sorgevano di ora in ora, nonché la disponibilità di diverse abitazioni e garage a loro in uso utilizzati per svolgere la loro attività illecita.

L’ultimo capitolo dell’attività investigativa si è svolto proprio nella giornata di ieri: l’indagine, conclusa ormai da giorni, ha subito un’accelerazione allorché i complici avevano dimostrato una chiara preoccupazione per i controlli subiti dai loro clienti e la volontà di dileguarsi rendendosi irreperibili. Per evitare ciò nei confronti di TATANI Indrit e Aldin, i più attivi nelle attività di spaccio, è stato emesso dalla Procura di Vicenza il fermo di indiziati di reato e, durante la perquisizione nelle abitazioni e garage a loro in uso, in Via Roma a Santorso e Via Dalla Costa e Via Manin a Schio, sono stati sequestrati:

  • 640gr circa di cocaina pura in pietra;
  • 12gr di cocaina in 12 dosi già confezionate per la cessione;
  • Svariato materiale utile al confezionamento;
  • La somma contante di 4062 euro, presunto provento di illecita attività stante il fatto che entrambi gli indagati risultano disoccupati;
  • La somma contante di 700 sterline

I fratelli TATANI, terminati gli atti di rito, sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Vicenza in attesa del processo di convalida dei fermi.

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