10 Marzo 2016 - 12.52

Francesca Michielin, la teoria dei gradi di separazione e mia nonna

francesca michielin

di Monica Dalla Stella

Francesca Michielin, cantante bassanese, vent’anni appena compiuti, una voce strepitosa, un curriculum musicale già di tutto rispetto, seconda classificata all’ultimo Festival di Sanremo con il brano “Nessun grado di separazione”, una carriera sfavillante davanti a sé, pronta a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2016.
Complimenti. Tanta roba.
Ma io vorrei aggiungere qualcosa, vorrei fare un appello: Francesca, prima di partire, ti prego separaci! Perché da quando sei andata da Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa a parlare del tuo disco e con gli ospiti presenti in studio hai scambiato qualche battuta sulla “Teoria dei sei gradi di separazione” alla quale si ispira il tuo brano, la mia vita non è più la stessa.
Breve premessa per chi si fosse perso l’intervista o per chi non sapesse di cosa parla questa teoria: in sintesi, si sostiene che sei è il numero massimo di passaggi sociali (amici degli amici degli amici…) che separano ogni persona da un’altra.
Insomma, è come quantificare e rendere misurabile il semplice concetto “Ah, com’è piccolo il mondo!”. Personalmente ho utilizzato più volte questa espressione nella mia vita, ma senza mai darci troppo peso; l’ho sempre intesa come una semplice frase fatta che posso utilizzare quando scopro che la nuova vicina di casa è la sorella del fidanzato del cugino della mia amica Elisa che ho conosciuto l’anno scorso alla sua festa di laurea e che per amore si è trasferita qua da Torino. Sono cose che succedono. Mi sorprendo per attimo, la sera al telefono lo racconto al mio fidanzato aggiungendo “Ma ti pensi?” e poi non ci penso più perché in realtà il mondo non è piccolo, lo so benissimo. Conta circa 7 miliardi di abitanti ed io non conosco nemmeno la metà dei nomi dei condomini del mio palazzo.
Ma il punto non è cosa ne penso io di tutto questo. Il punto fondamentale, quello che come dicevo ha cambiato la mia vita, è che anche mia nonna guarda la televisione. Anche lei ha visto la tua intervista, Francesca. E mia nonna vorrebbe tanto conoscere Papa Francesco. Davvero tanto. E da quando le avete detto che con un paio di telefonate si può arrivare a conoscere anche il Presidente Obama lei, che le distanze tra le persone continua a misurarle in kilometri, ora è convinta che io potrei farle conoscere il Pontefice ma non voglio (“parchè in television i ga dito che se poe”). Mia nonna è molto insistente. E cocciuta. E da quando ha sentito quell’intervista mi dà il tomento. Ho cercato in tutti modi di spiegarle che le cose non stanno esattamente così, ma non c’è verso di farle cambiare idea.
Ho sopportato per alcuni giorni ma poi ho capito cosa fare: le ho spiegato che io, esattamente come lei e come tutti, ho sei gradi di separazione dalle altre persone. Le ho consigliato di utilizzare i suoi sei gradi di relazioni per arrivare a conoscere te, Francesca, che sei della zona, perché sei tu quella che ha nessun grado di separazione e che quindi conosce tutti direttamente.

Insomma, volevo dirti che se ti squilla il telefono nei prossimi giorni sappi che potrebbe essere una certa signora Irma che ti chiede di parlare con Francesco.

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