7 Novembre 2025 - 11.32

Serie TV – Dal creatore di Breaking Bad arriva “Pluribus”: quando la felicità è il nuovo inferno

Vince Gilligan, il genio narrativo dietro Breaking Bad e Better Call Saul, torna con Pluribus – o meglio, Plur1bus – la serie che molti già definiscono “la più intelligente del 2025”. Un’affermazione tutt’altro che azzardata: con una storia che fonde Orwell, L’invasione degli ultracorpi e un’ironia tutta americana, Gilligan costruisce un incubo travestito da utopia, in cui la felicità universale è la più sottile delle tirannie.

La protagonista, Carol Sturka (una straordinaria Rhea Seehorn), è una scrittrice di romanzi rosa cinica e disillusa che scopre di essere l’unica persona immune a un virus alieno capace di rendere tutti felici. Attorno a lei, un’umanità sorridente e pacificata che ha rinunciato a ogni conflitto, alla diversità e persino al pensiero individuale. Nel mondo di Pluribus, non esistono più “io” ma solo “questo individuo”. La gioia è obbligatoria, la dissidenza patologica.

Gilligan, tornato ai toni paranoici dei suoi anni in X-Files, costruisce un racconto di fantascienza che è al tempo stesso satira sociale e metafora politica. Carol diventa la Cassandra del nuovo mondo: incompresa, respinta, oggetto di un’ossessiva “cura” da parte di una collettività che vuole solo integrarla nel coro universale del “tutti felici”. La sua resistenza, spesso rabbiosa e scomoda, mette a nudo l’inquietudine di una società che teme la sofferenza più della perdita della libertà.

Il parallelo con The Good Place e The Leftovers è inevitabile, ma Pluribus è meno consolatoria, più cupa, più disturbante. Gilligan non cerca l’empatia facile: osserva con lucidità chirurgica un mondo che, pur di eliminare il dolore, si priva dell’anima. L’idea che l’unanimità sia un bene assoluto diventa qui la più perversa delle illusioni.

Seehorn, già magnetica in Better Call Saul, offre una prova straordinaria: sarcastica, vulnerabile, furiosa, tiene insieme il dramma esistenziale e la commedia nera con una naturalezza che rende credibile anche l’assurdo. Le sue battute – “Nessuno sano di mente è così felice” – suonano come un manifesto di resistenza morale in un universo anestetizzato.

Pluribus non è una serie di evasione. È lenta, a tratti claustrofobica, ma profondamente necessaria. Chiede allo spettatore se un mondo senza dolore sia ancora un mondo umano, e se la felicità collettiva valga la perdita del pensiero critico.

La scritta che chiude ogni episodio – “Questo show è stato creato dagli umani” – è un colpo di genio ironico e inquietante. Un promemoria che la vera differenza, forse, sta ancora nell’imperfezione.

Pluribus è disponibile su Apple TV.

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Testata Street Tg Autorizzazione: Tribunale Di Vicenza N. 1286 Del 24 Aprile 2013

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