Basso Vicentino: West Nile, uomo muore per una grave encefalite causata dal virus

Un uomo di 73 anni di Alonte è deceduto dopo essere stato colpito da una grave encefalite provocata dal virus West Nile, diventando il primo caso fatale registrato in Veneto per questa infezione. La vittima era ricoverata in terapia intensiva ad Arzignano dall’inizio di settembre e non si è mai risvegliata.
I sintomi iniziali avevano destato sospetti di infezione da virus del Nilo: febbre persistente, disorientamento e confusione. Gli accertamenti durante il ricovero hanno confermato che il virus era stato trasmesso da una puntura di zanzara infetta. L’uomo non aveva viaggi recenti, né all’estero né in altre regioni italiane, confermando che si trattava di un caso autoctono.
Il sindaco di Alonte, Luigi Tassoni, aveva espresso sin da subito la speranza di una ripresa, mentre l’Ulss 8 Berica monitorava costantemente le condizioni del paziente. Per prevenire ulteriori contagi, il comune ha avviato subito interventi di disinfestazione e ha richiamato i cittadini alle buone pratiche per limitare la proliferazione delle larve di zanzara.
La conferma del virus è arrivata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Padova, che vigila sull’evoluzione di questa malattia ricorrente nel Nord Italia soprattutto in estate. Il virus West Nile, trasmesso principalmente dalla zanzara comune Culex, è spesso asintomatico o causa sintomi lievi, ma può provocare complicazioni neurologiche gravi, come encefaliti e meningiti, nei soggetti anziani o fragili.
Secondo l’ultimo bollettino regionale, in Veneto sono stati confermati 106 casi autoctoni di West Nile, di cui 34 con manifestazioni neuroinvasive, mentre altri 37 casi sospetti sono ancora in esame. La Regione precisa che solo l’1% dei contagi evolve in malattia grave, ma il rischio aumenta significativamente per gli adulti sopra i 60 anni e per chi ha condizioni di salute fragili.













