21 Ottobre 2014 - 12.26

21 ottobre 1866: il plebiscito veneto – Cosa votereste oggi?

plebiscito veneto
Nel giugno del 1866 la Prussia, d’intesa con l’Italia, dichiarò guerra all’ Austria. Le truppe del generale Cialdini furono sconfitte a Custoza, una settimana dopo, ma le truppe di Garibaldi scompigliavano le difese austriache nel Trentino e cominciavano ad avanzare, mentre i prussiani battevano le truppe imperiali a Sadowa, in Boemia. La guerra non era conclusa, Garibaldi sconfisse gli austriaci a Bezzecca e una colonna comandata da Giacomo Medici si spinse sino a pochi chilometri da Trento. Si ripeté allora ciò che era accaduto nel 1859. Austria e Prussia firmarono accordi di pace, e costrinsero in tal modo gli italiani, isolati, a interrompere le operazioni militari e ad accettare un armistizio. Vittorio Emanuele II ordinò a Garibaldi di abbandonare il Trentino e ricevette da lui un telegramma composto da una sola parola: «Obbedisco». Nelle settimane seguenti fu deciso che l’ Italia avrebbe avuto il Veneto, ma l’ Austria non volle consegnarlo direttamente all’Italia, Paese dal quale non si considerava sconfitta. Lo cedette alla Francia nell’intesa che Napoleone III lo avrebbe consegnato a Vittorio Emanuele. Si tenne quindi un plebiscito, il 21 ottobre per ufficializzare il passaggio del Veneto al Regno d’Italia. Su una popolazione di 2.603.009 persone i votanti furono 647.426 e i voti contrari 69. Fu una consultazione veramente democratica? Sulla validità di quel plebiscito si è discusso a lungo. Tuttora viene preso come esempio di truffa. Secondo Sergio Romano, quel plebiscito, come quelli che si erano tenuti in altre regioni italiane negli anni precedenti, “ebbe uno straordinario valore simbolico e una considerevole importanza costituzionale. Dimostrò, meglio di qualsiasi formula, che il re non avrebbe regnato soltanto «per grazia di Dio». Grazie ai plebisciti i Savoia divennero effettivamente «Re d’ Italia per grazia di Dio e volontà popolare». E quando la volontà del popolo fece difetto, come accadde il 2 giugno 1946, dovettero lasciare il trono”. I venetisti hanno sempre contestato questo plebiscito, definendolo truffa, documentando episodi di intimidazione e brogli. A tal proposito uno dei paladini dell’antiplebiscitismo è Ettore Beggiato.
Alcune delle contestazioni fanno davvero pensare: i voti favorevoli raggiunsero il 99,99 %: una percentuale che non fu ottenuta neppure dai regimi più feroci, da Stalin a Hitler.
Si parla poi di una vasta campagna intimidatoria, una sorta di ricatto psicologico alle masse contadine del Veneto di allora. La partecipazione fu bassa, non ci fu segretezza del voto. Questo e molto altro…
In ogni caso ognuno ha a disposizione un’ampia documentazione sul periodo storico, sul plebiscito e sui successivi dibattiti, ancora attuali, per documentarsi. Sarebbe curioso sapere cosa ne pensano oggi i Veneti. Proponiamo questo sondaggio, come allegato al ricordo storico del momento nel quale passammo dall’Austria alla Francia e poi ai Savoia.
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