28 Gennaio 2016 - 17.17

MONTECCHIO-ARZIGNANO: La prima pietra dell'ospedale

rendering 6 L’INGRESSO conduce nella hall a doppia altezza sulla quale affaccia l’Ala Nord

Oggi la cerimonia ufficiale alla presenza del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
L’opera conferma l’impegno a investire per la qualità della sanità nell’Ovest Vicentino. Il primo stralcio sarà completato entro tre anni, con un investimento di 40 milioni di euro Inizia ufficialmente oggi, con la posa della prima pietra, la costruzione del nuovo Ospedale Arzignano-Montecchio Maggiore. Un evento storico per il territorio dell’Ovest Vicentino e più in generale per l’evoluzione del sistema sanitario regionale verso standard sempre più elevati di efficienza, ma anche di qualità dell’assistenza ai cittadini.
La breve cerimonia si è svolta questa mattina alla presenza del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, del Commissario dell’ULSS 5 e Direttore Generale dell’ULSS 6 Giovanni Pavesi, dei sindaci e delle autorità del territorio.

Il progetto
Il nuovo ospedale sorgerà intorno al vecchio ospedale di Montecchio Maggiore, il cui nucleo originario sarà ristrutturato e mantenuto. Per garantire la funzionalità sanitaria e la cantierabilità della struttura durante i lavori di costruzione, sono state programmate le fasi funzionali costruttive in successione temporale, che saranno realizzate sulla base della programmazione aziendale.
I lavori saranno dunque realizzati per stralci, con il primo e più corposo stralcio funzionale che sarà completato entro tre anni e comprenderà la realizzazione di Pronto Soccorso, area delle degenze chirurgiche e mediche e sale operatorie.
L’investimento per il primo stralcio sarà di 40 milioni di euro, di cui 24,5 tramite finanziamento del Ministero della Salute, ai quali si affiancano ulteriori 13 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Veneto e 2,5 milioni a carico dell’Azienda. Il costo complessivo dell’opera, compreso anche il secondo stralcio, sarà invece di 55 milioni di euro.
La struttura sorgerà su un’area di 34.500 mq e si svilupperà in verticale, su 8 livelli (6 per l’attività sanitaria e ulteriori due per gli impianti tecnici). Complessivamente i posti letto saranno 277, di cui 32 camere singole e i rimanenti in camere doppie.
L’elemento che caratterizzerà immediatamente l’opera dal punto di vista visivo sarà la forma a doppio emiciclo attorno ad un corpo centrale: un elemento architettonico che renderà l’ospedale vicentino un’opera unica nel panorama nazionale. Un progetto estremamente innovativo, dunque, che fa però dell’innovazione non un mero exploit architettonico, ma lo strumento per migliorare il servizio ai cittadini e l’operatività. La particolare forma della struttura è stata infatti elaborata a partire dai flussi organizzativi sanitari, che ne hanno determinato l’andamento e i volumi, con lo scopo di ottimizzare la funzionalità e l’efficienza del servizio e garantire la
facilità e l’economicità della gestione.
Come sarà il nuovo ospedale
Più in dettaglio, è prevista la demolizione delle strutture esistenti non più idonee alla funzione
sanitaria e il mantenimento dei due corpi principali disposti ad “L”, di cui uno a nord che
comprende l’attuale ingresso e l’altro – ad ovest lungo la strada provinciale – che rappresenta il primo nucleo dell’ospedale storico.
L’ampliamento previsto non è una mera addizione di volumi, ma si configurerà come un insieme unitario che ingloberà i due corpi preesistenti, che saranno non solo mantenuti ma anche valorizzati grazie all’avancorpo che sarà collocato davanti all’attuale ingresso e si affaccerà su giardini interni, in un disegno nuovo che rimanda all’idea di un “abbraccio”.
L’ampliamento avrà un impianto radiale costituito da due emicicli perimetrali Nord e Sud, saldati da un corpo centrale che fungerà da piastra sanitaria tecnologica; elementi che definiranno due ampi giardini centrali che garantiranno l’illuminazione naturale a tutti gli ambienti dell’ospedale.
Grande attenzione è stata posta anche alla facilità di accesso, grazie al nuovo parcheggio che sarà realizzato, con una capienza di ben 540 posti auto, di cui un terzo riservati ai dipendenti e due terzi all’utenza.

Il commento
«
Oggi – sottolinea Giovanni Pavesi, Commissario dell’ULSS 5 e Direttore Generale dell’ULSS 6
– posiamo la prima pietra di un’opera destinata a fare la storia di questo territorio: al mio arrivo ho trovato un progetto molto interessante, per il quale non possiamo che rendere merito a chi mi ha proceduto, in particolare al dr. Giuseppe Cenci, ma ora inizia la sfida più impegnativa, perchè si tratta di passare dal foglio di carta alla realtà, rispettando in modo rigoroso tempi e costi. Al di là della retorica, la cosa davvero importante è che quest’opera rappresenta la dimostrazione più concreta della volontà di continuare a investire per una qualità sempre più elevata dell’assistenza nel territorio. Il nuovo assetto verso il quale si sta evolvendo il sistema sanitario locale non porterà infatti ad alcun impoverimento dell’assistenza nel territorio dell’Ovest Vicentino, ma al contrario i cittadini potranno contare su un nuovo ospedale, all’avanguardia per standard di accoglienza e con un più elevato tasso di rinnovamento delle dotazioni tecniche. Non solo, ma con il nuovo ospedale sarà più semplice portare avanti il processo di integrazione sempre più stretta con l’hub di Vicenza per le specializzazioni di eccellenza. E ancora, due ulteriori motivi di merito del progetto, che ritengo vadano sottolineati, sono la scelta di valorizzare la struttura ospedaliera già esistente, senza un ulteriore consumo di suolo in un territorio già densamente urbanizzato, e il finanziamento dell’opera interamente mediante fondi pubblici, che ci garantirà in futuro la massima libertà di gestione anche per quanto riguarda i servizi accessori non sanitari».
Un ospedale a misura di cittadino
Nella definizione del progetto, una particolare attenzione è stata posta al tema dell’umanizzazione dell’assistenza. Così, il nuovo ospedale si caratterizzerà per una distribuzione degli spazi e dotazioni tecnologiche ottimizzate in funzione delle esigenze organizzative dell’attività ospedaliera, ma anche del comfort di pazienti e visitatori. Ad esempio, le stanze di degenza saranno dotate esclusivamente di uno o due letti, con un
evidente miglioramento della privacy e del comfort. Inoltre tutti i posti letto potranno beneficiare dei più innovativi sistemi di servizio per i degenti, quali connessione Internet e TV via cavo.
Più efficienza, più qualità dell’assistenza
Il nuovo Ospedale Arzignano-Montecchio Maggiore sarà l’elemento focale di una profonda riorganizzazione dell’assistenza sanitaria nell’Ovest Vicentino, che prevede la contestuale riqualificazione dell’ospedale di Arzignano come sede di poliambulatori e altri servizi di più frequente accesso da parte dei cittadini.
L’unificazione dell’attività ospedaliera per acuti in un’unica struttura consentirà di migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie fornite, attraverso la disponibilità di tutte le attrezzature e le specialità necessarie (conformemente alla pianificazione regionale), spazi studiati per garantire tempi di intervento più rapidi e un ambiente ospedaliero meglio rispondente alle esigenze dicomfort, privacy e intrattenimento di pazienti e visitatori. L’assenza di duplicazioni nelle dotazioni tecnologiche favorirà inoltre l’adozione di tecnologie
all’avanguardia, innalzando ulteriormente gli standard di assistenza.
Inoltre, una volta a regime si calcola un risparmio annuo di 2 milioni di euro per la sola
manutenzione ordinaria, risorse che potranno essere utilizzare per nuove dotazioni e servizi ai
cittadini.
Un impegno forte per la sostenibilità ambientale
Un altro importante valore aggiunto del nuovo ospedale è rappresentato dalla sostenibilità ambientale. Va letta in questa prospettiva, innanzi tutto, la scelta di recuperare e ampliare la struttura ospedaliera già esistente di Montecchio Maggiore, anzichè costruire da zero, evitando così un ulteriore consumo del suolo in un territorio già densamente urbanizzato. Il progetto prevede inoltre un ampio utilizzo di energie rinnovabili, mentre i consumi energetici saranno ridotti grazie all’utilizzo di tecnologie in grado di garantire un elevato isolamento
termico e l’utilizzo di impianti a basso consumo energetico. Il tutto consentirà di ottenere un risparmio energetico intorno al 30% e di un risparmio idrico del 40% rispetto alle soluzioni tradizionali.
Grande attenzione anche all’utilizzo della luce naturale, che illuminerà tutti gli spazi interni, con una conseguente riduzione dei consumi elettrici e un miglioramento del comfort degli utenti e del personale.
Le imprese coinvolte
Il progetto del nuovo ospedale è stato realizzato dall’architetto Luisa Fontana con un pool internazionale di professionisti, mentre l’appalto per i lavori di costruzione dell’opera è stato aggiudicato all’impresa Guerrato SpA di Rovigo. I lavori inizieranno entro la fine di aprile.

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