24 Novembre 2020 - 17.49

Dura risposta del presidente IPAB di Vicenza al rappresentante pensionati di Confartigianato

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Dura risposta del presidente Ipab di Vicenza, Ermanno Angonese, alle accuse rivolte agli amministratori delle case di riposo dal rappresentante dei pensionati di Confartigianato Vicenza (vedi in fondo alla lettera).

“Ho letto -scrive Angonese- la lettera che il Sig. Severino Pellizzari (ANAP Confartigianato) ha inviato ai media chiedendo al ministro della salute l’intensificazione dei controlli nelle case di riposo da parte dei Nas. Non pago egli si è spinto oltre, accusando gli amministratori di queste strutture di “non rendersi conto del pericolo che corrono gli anziani e di non prendere tutte le misure adeguate e necessarie per tutelarli come si dovrebbe e come meritano”.

Capisco che il rappresentante degli anziani e dei pensionati debba o voglia far sentire la propria voce. Da lui, tuttavia, avremmo preferito parole di sostegno e gesti concreti di aiuto, anziché frasi buttate al vento, che evidenziano una totale mancanza di conoscenza della situazione all’interno delle nostre strutture.

A lui, così attento al nostro mondo, non saranno di certo sfuggiti i ripetuti appelli d’aiuto da parte del mondo Ipab rivolti alle istituzioni locali e nazionale, rimasti finora inascoltati, così come quello lanciato a quanti siano disponibili a donare qualche ora di tempo di volontariato nelle Rsa, mai come oggi in totale emergenza.

Sig. Pellizzari, invece di fare appello al Governo e ai Nas, che già fanno perfettamente il loro lavoro senza che lei si sbracci inutilmente, venga a darci una mano. Avrà così modo di rendersi conto di persona quante e quali sono le precauzioni che quotidianamente adottiamo nella lotta contro questo subdolo nemico. E ciò nonostante non basta, perché anche il pieno rispetto delle mille ordinanze, protocolli e procedure, non ci esenta dal rischio contagio.

Noi stiamo combattendo da soli, senza risorse, senza personale, che non si trova nel mercato del lavoro. Abbiamo trasformato strutture residenziali, spesso datate sia dal punto costruttivo sia da quello logistico, in veri e propri percorsi ospedalieri.

Abbiamo, dicevo, finito le risorse, ora La prego non ci faccia perdere le uniche cose che ci sono rimaste: la volontà, la determinazione, la speranza e la pazienza.

Le nostre strutture si gestiscono solo grazie alle entrate derivanti dalle rette, ridottesi in maniera significativa quest’anno a causa dell’impossibilità, o per disposizioni normative o per motivi di sicurezza, di accogliere nuovi ospiti. Si tratta di perdite economiche che non possono e non potranno essere poste a carico degli ospiti o delle loro famiglie.

Ecco, Signor Pellizzari, se davvero voleste aiutarci concretamente potremmo fare una cosa importante assieme: lanciare unitamente a Confartigianato Imprese Vicenza, una tra le più grandi e rappresentative del Paese, una raccolta fondi finalizzata a sostenere Ipab di Vicenza in questo momento di grave difficoltà.

L’aspetto qui, nella nostra sede. Ma faccia presto”.

Il comunicato di Confartigianato

“Spiace constatare che anche in questa seconda ondata della pandemia, le RSA e le Case di Riposo continuano ad essere tra i focolai più preoccupanti di contagio. Gli ospiti che si trovano in condizione di particolare vulnerabilità fisica, non solo per l’età ma anche per la sussistenza di patologie pregresse, sono le persone più a rischio. Bene quindi le misure prese dal Governo per contenere la pandemia in queste strutture ma evidentemente non basta: serve una maggior controllo”. Così Severino Pellizzari, presidente di ANAP (Pensionati Artigiani) di Vicenza commenta la notizia delle ispezioni effettuate dai NAS, su richiesta del Ministro della Salute, che hanno rilevato come in ben 37 strutture in Italia siano state riscontrate irregolarità.

“Non è pensabile – aggiunge Pellizzari- che vi siano delle persone che, pur avendo responsabilità gestionali di strutture tanto importanti, ancora non si rendano conto del pericolo che corrono gli anziani e non prendano tutte le misure adeguate e necessarie per tutelarli come si dovrebbe e come meritano. Speriamo che arrivi presto il vaccino – e che questo sia distribuito prioritariamente, oltre che agli operatori sanitari ed alle forze dell’ordine, anche agli anziani che si trovano nelle RSA e nelle Case di Riposo. In attesa è auspicabile che il Ministro della Salute intensifichi, attraverso i NAS, le verifiche.”

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