3 Aprile 2018 - 14.08

VICENZA – La Bignardi racconta la storia della “sua” ansia

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Giovedì 5 aprile alle ore 18.00 alla libreria Galla 1880 Daria Bignardi presenta il suo nuovo romanzo “Storia della mia ansia”. Giornalista, autrice e conduttrice di apprezzati programmi televisivi, Bignardi è alla sua sesta prova narrativa. Il libro, come i precedenti del resto, ha ottenuto un ampio riconoscimento da parte della critica e un immediato riscontro da parte del pubblico. Il libro è un lungo monologo in cui Lea, la protagonista, cerca di andare al fondo dell’ansia che la accompagna fin da bambina. È una storia intima che fa emergere le molte contraddizioni che stanno nel fondo della personalità della protagonista e che sono il generatore di un perenne stato di inquietudine. Un’ansia che per Lea è spesso stata una forza positiva, capace di spronarla, di motivarla per raggiungere obiettivi importanti ma che in altre occasioni si è rivelata invece la zavorra che l’ha immobilizzata. L’ansia di Lea è un sentimento difficile da descrivere perché sfuggente, a volte solo una labile ma persistente sensazione. In questo romanzo, con una scrittura attenta ai dettagli, al peso, alla misura e delle parole, Daria Bignardi si mette in ascolto di un sentire molto diffuso, a volte non percepito e, raccontando la storia dell’ansia di Lea, racconta la storia dell’ansia di molti.  Quella raccontata da Daria Bignardi è una storia originale, è la Storia della mia ansia. Questa emozione che a volte può trasformarsi in una patologia è qui raccontata attraverso gli occhi della protagonista che potrebbe tranquillamente essere l’alter ego di Daria Bignardi. Per lei l’ansia si trasforma in un elemento positivo che le permette di carburare, di raggiungere l’obiettivo e di trasformarsi in vincente. La giornalista e scrittrice ferrarese racconta di un’emozione che colpisce milioni di persone e che in questo romanzo è descritta in prima persona dalla protagonista del racconto che è una musicista affermata e che riesce a vincere i concorsi, entrare nelle Accademie più prestigiose proprio grazie all’ansia che le permetterà poi di eseguire al Festival di Spoleto il suo primo pezzo. Fino a quando la situazione non degenera e si trasforma in malattia e la creatività generata dal suo malessere si trasforma in distruzione di tutto quello che c’è di bello attorno a lei: la musica, la carriera, gli affetti. Da mentale, la patologia diventa fisica e ingabbia tutto, lo trasforma in qualcosa di assoluto e tremendo che non permette alla protagonista di Storia della mia ansia di vedere bene la sua direzione e scorgere più la realtà. Questo romanzo è un pugno nello stomaco, ma è anche una liberazione da tutto ciò che è ipocrisia e avvolge le psicopatologie.

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