VICENZA – Il campione paralimpico Oscar De Pellegrin all’Unità Spinale dell’ospedale San Bortolo

VICENZA – Lo sport come strumento per abbattere le barriere, ma anche come terapia in grado di favorire il ritorno ad una vita il più possibile autonoma e soddisfacente da parte dei pazienti colpiti da gravi lesioni spinali. È questo il messaggio lanciato dal campione paralimpico di tiro con l’arco Oscar De Pellegrin in occasione della sua visita di oggi all’Unità Spinale dell’Ospedale S. Bortolo, dove ogni anno vengono ricoverati tra i 70 e gli 80 pazienti con gravi lesioni alla spina dorsale. Qui vengono assistiti nella fase acuta e quindi affiancati in un percorso riabilitativo che ha nella proposta integrata della pratica sportiva uno dei suoi elementi distintivi e qualificanti: «Si tratta di ricoveri – spiega il dott. Giannettore Bertagnoni, Direttore della Medicina Fisica e Riabilitazione – Unità Spinale/Unità Gravi Cerebrolesioni Acquisite- che come si può facilmente comprendere generalmente sono piuttosto lunghi, in media tra i 6 e gli 8 mesi. Durante questo periodo, una volta superata la fase acuta, iniziamo quanto prima la riabilitazione, con l’obiettivo di favorire il ritorno ad una condizione il più possibile autonoma. Di fatto si tratta di ricostruire delle vite, guarendo lesioni che non sono solo del corpo. E proprio in questo percorso di riabilitazione, che è sempre personalizzato e coinvolge in modi diversi tutti gli organi e le funzioni residue del corpo, un ruolo importante ha anche la proposta di un’attività sportiva, in stretta collaborazione con alcune associazioni locali che si occupano di seguire i pazienti negli allenamenti».
15 anni di esperienza al S. Bortolo. Una pratica nella quale l’Unità Spinale del S. Bortolo può vantare una delle casistiche più significative in Italia: a Vicenza infatti la sport terapia fu proposta per la prima volta dai fisioterapisti in palestra circa 15 anni fa, a completamento delle attività di riabilitazione neuromotoria. Inizialmente l’offerta, realizzata in collaborazione con l’Associazione H81, riguardava il ping pong, il calcio balilla e il tiro a segno. Dal 2003 la collaborazione si è estesa anche all’Associazione Freeriders, per la partica dello sci, e successivamente anche a Scie di Passione, scuola di sci che organizza corsi di sci per disabili a Folgaria dotate di una serie di accorgimenti per l’accesso facilitato, dai parcheggi ai rifugi.
«I primi studi sull’inserimento dello sport nei percorsi riabilitativi – sottolinea il dott. Bertagnoni – risalgono ancora agli anni Cinquanta e oggi l’attività sportiva è ormai riconosciuta a livello internazionale come disciplina terapeutica. Viene proposta con l’obiettivo di migliorare la funzione cardio-respiratoria, ottimizzare alcune abilità motorie (ad esempio l’equilibrio del tronco piuttosto che la coordinazione) e incrementare la forza muscolare e la resistenza allo sforzo, oltre che migliorare l’uso della carrozzina. Allo stesso tempo, però, vi sono anche importanti benefici a livello psicologico e sociale. In particolare l’avvicinamento allo sport già durante la fase di ospedalizzazione post trauma pone le basi per un eventuale avviamento alla pratica sportiva e amplia le possibilità di raggiungere una qualità di vita più soddisfacente, accelerando e supportando il processo di ridefinizione di nuovo progetto di vita. Perchè abbiamo visto in questi anni come lo sport non fa muovere solo il corpo, ma anche le idee».
La convenzione con il Comitato Italiano Paralimpico. Proprio sulla base di queste esperienze positive, è stata sottoscritta una convenzione con il Comitato Italiano Paralimpico grazie alla quale – dallo scorso anno e anche per il 2017 – l’offerta di attività sportive ai pazienti dell’Unità Spinale del S. Bortolo è stata ampliata con nuove discipline, quali la scherma, il tennis tavolo e il trail orienteering. Queste attività si svolgono con cadenza settimanale, con la presenza di un sistruttore qualificatio identificato dal CIP e di un fisioterapista dell’Unità Spinale, in spazi appositamente identificati all’interno del reparto e con attrezzatura fornita dal CIP in comodato d’uso.
Il progetto con “H81 Insieme Vicenza onlus”. Parallelamente, prosegue l’attività nell’ambito del progetto “H81 Insieme Vicenza onlus”, in collaborazione con l’omonima associazione vicentina che propone una serie di ulteriori attività presso impianti sportivi raggiungibili con i mezzi di trasporto messi a disposizione dall’Associazione. L’obiettivo è informare i pazienti ricoverati sulla possibilità di praticare anche discipline diverse da quelle già proposte e di integrarsi con atleti non disabili. Le attività proposte sono il tennis in carrozzina, il tennis tavolo, l’equitazione\attacchi e il tiro assegno; si svolgono con cadenza mensile e anche in questo caso prevedono la presenza di un istruttore qualificato dell’Associazione insieme ai fisioterapisti dell’Unità Spinale.
Infine, periodicamente all’interno del Reparto vengono organizzati incontri informativi rivolti ai pazienti, durante i quali le associazioni sportive attive nell’ambio dell’integrazione e disabilità presentano le proprie attività, tra le quali figurano anche discipline come la vela, il nuoto e il già citato sci.













