11 Maggio 2015 - 15.18

VICENZA – I No-Tav serrano le fila

no tav vicenza

Diversi comitati e associazioni di cittadini hanno organizzato per giovedì 14 maggio alle 20 e 30 con ritrovo in Piazza Castello, una fiaccolata contro la TAV e con il passare delle ore si aggiungono adesioni. Ultime in ordine di tempo quelle del CUB (Confederazione Unitaria di Base) e del Movimento 5 Stelle.

Durante un grande convegno al Teatro Astra il 27 aprile, al quale hanno partecipato più di 500 persone, i comitati cittadini hanno annunciato una fiaccolata per il giorno 14 maggio. Il ritrovo avverrà a Piazza Castello alle ore 20.30, in seguito il corteo attraverserà Corso Palladio, farà sosta davanti a Palazzo Trissino e si arresterà nei pressi della Stazione. Una mobilitazione da sviluppare su alcuni temi centrali che in questi mesi hanno tenuto unite tutte le realtà che si oppongono al progetto TAV.
LE MOTIVAZIONI DELLE ASSOCIAZIONI
Ad organizzare la fiaccolata sono i seguenti gruppi: Comitato Popolare dei Ferrovieri, Civiltà del Verde, CS Bocciodromo, Comitato Pomari Gruppo Cittadini Vicenza Est, Presidio NoDalMolin, Legambiente Vicenza, Sinistra Ecologia Libertà Vicenza, Movimento Cinque Stelle Vicenza, Cub-Confederazione Unitaria di Base, Partito di Alternativa Comunista. Coordinamento dei Comitati, Unione Sindacale di Base-USB Vicenza. Cosa chiedono?
“Prima di tutto -recita il loro comunicato- chiedere al Sindaco e all’Amministrazione Comunale di fermare il progetto definitivo, il cui voto finale era inizialmente previsto per maggio mentre ora è rinviato di qualche mese, quindi avviare un processo di partecipazione e di consultazione rivolto a tutta la città. Il secondo punto riguarda il mantenimento della Stazione di Vicenza, a pochi passi dal centro storico, che in base al progetto targato Comune, Confindustria e Camera di Commercio, dovrebbe invece essere dismessa. Terzo e ultimo punto, la completa cancellazione del piano delle opere complementari, che prevede la costruzione di ulteriori cubature di cemento tra le quali: le due nuove stazioni (una in Fiera e l’altra a Borgo Berga), nuove strade, ponti e cavalcavia, in continuità con un meccanismo perverso di cementificazione e sottrazione del territorio in atto da troppo tempo in questa città. Infatti a Vicenza da diversi anni si susseguono piani urbanistici che prevedono un devastante consumo di suolo agricolo e la continua volontà di progettare e costruire inutili nuovi complessi commerciali, direzionali e residenziali mentre l’immagine dell’alluvione del 2010 è ancora impressa nella mente della popolazione. Il progetto Tav prevede inoltre l’abbattimento di numerose case e condomini soprattutto a Vicenza Est dove i tecnici delle Ferrovie stanno già entrando per eseguire i carotaggi dei terreni.
Invitiamo pertanto tutti i comitati, associazioni, cittadini e cittadine, realtà territoriali che hanno a cuore il presente e il futuro di Vicenza e di tutto il territorio vicentino, ad aderire e partecipare alla fiaccolata del 14 maggio, che partirà da Piazza Castello, passerà sotto il Comune e arriverà in Stazione FS, dove ci saranno delle performance e happening finali, per fermare un progetto così dannoso per la città”.

LE MOTIVAZIONI DEL CUB
“La TAV è un’opera inutile, che costa miliardi, che serve solo al trasporto di persone e non di merci, che è utile solo al 9 % dei viaggiatori su rotaia, che non serve al restante 91% di utenti che continuerà a prendere i vagoni regionali per recarsi al lavoro e a scuola, che devasta il territorio in modo irreversibile, che fa risparmiare solo una manciata di minuti rispetto ai tempi normali dei treni interregionali.
La TAV, inoltre, crea casi di corruzione di politici, amministratori e dirigenti della pubblica amministrazione, c’è il rischio d’ infiltrazioni mafiose sugli appalti.
I lavoratori e i vicentini non possono assistere indifferenti a questo scempio della nostra Città: i miliardi della TAV potrebbero essere investiti nel potenziamento delle linee ferroviarie esistenti, nella ristrutturazione di scuole ed edifici pubblici, nel sociale, nel mondo del lavoro e della previdenza pubblica.
Dopo l’approvazione, da parte del Consiglio comunale il 13 gennaio scorso, dello studio di fattibilità per la tratta vicentina TAV/TAC, gruppi di cittadini hanno deciso di organizzarsi. Sono nati comitati spontanei che insieme alle associazioni e a realtà già esistenti, hanno organizzato assemblee di quartiere per far conoscere ai vicentini un progetto che avrà un forte impatto sulla città e sulle finanze pubbliche. Inoltre, si sono allestiti banchetti informativi, vi sono state raccolte firme e molte altre iniziative per sensibilizzare la cittadinanza su un tema fondamentale per il futuro di Vicenza.

ADERISCE IL MOVIMENTO 5 STELLE
Arriva anche un comunicato del M5S, del consigliere Daniele Ferrarin, con il quale i pentastellati decidono di aderire alla manifestazione e annuncia che saranno presenti i candidati alle regionali , i consiglieri comunali e gli attivisti del Movimento 5 Stelle dell’intera provincia di Vicenza.
“Le ragioni dell’adesione -recita il comunicato- non hanno bisogno di spiegazioni! Il M5S da sempre è in prima fila contro quest’opera inutile, costosa e dannosa per il territorio. Non sono state ascoltate e prese in considerazione dal Sindaco le proposte formulate dal gruppo Consigliare M5S, La maggioranza consiliare, guidata da Variati, è rimasta chiusa ad ogni proposta costruttiva, impedendo per ora ogni tipo di dialogo. Su tali grandi opere, inoltre, il rischio d’infiltrazione malavitosa è reale e concreto, come dimostrano i recenti arresti. Il tentativo di Variati di far passare questa come un’opera indispensabile per il futuro economico della città deve essere smascherato e fermato, costruendo un fronte comune di tutti gli oppositori.
L’impatto ambientale di tali opere inutili è una violenza gratuita e ingenerosa verso il territorio vicentino: Variati ha gettato la maschera! Dopo Borgo Berga ora la TAV decisa in tutta fretta darà il colpo di grazia alla nostra bella città. Cementificare e speculare sul territorio vicentino non deve essere più consentito”.

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