18 Maggio 2015 - 14.44

VENETO – Terremoti, Toniolo: “Bisogna ascoltare gli ingegneri”

terremoti

“Anche in questo mese di maggio la terra ha tremato in Veneto nella zona della Pedemontana in provincia di Treviso. Poco più di anno fa sono state registrate scosse con epicentro anche in Lessinia. Fortunatamente si è trattato fino ad ora di scosse leggere, ma cosa potrebbe accadrebbe in Veneto se vi fosse un terremoto come quello che ha interessato l’Emilia due anni fa? Gli esperti ci dicono che i danni sarebbero ingentissimi”. Lo sottolinea il consigliere regionale Costantino Toniolo (Area Popolare – NCD Veneto Autonomo), che coglie l’appello della Federazione degli ordini degli ingegneri del Veneto preoccupati per il rischio sismico cresciuto negli ultimi anni in Veneto: l’area della Pedemontana che va dalla Lessinia fino al Cansiglio, e che interessa le province di Verona, Vicenza e Treviso è la più a rischio tanto che queste zone sono state dichiarate sismiche di seconda categoria.
“Ritengo che la Regione debba intervenire urgentemente in modo preventivo”, spiega Toniolo, presidente della commissione bilancio del Consiglio regionale del Veneto, “perché è evidente che è meglio evitare i disastri che possono causare morti e gravi danni alle strutture abitative e anche produttive!”
“Pensate al danno economico che ha patito l’Emilia”, ricorda Toniolo, “per il crollo dei capannoni di intere aree industriali e artigianali, edifici che non erano stati adeguati alle nuove normative”.
“Per salvaguardare la vita delle persone e salvaguardare il lavoro di tutti”, continua Toniolo, “sono convinto che la Regione debba intraprendere, parallelamente al piano di salvaguardia idrogeologica, un piano di salvaguardia rispetto al rischio terremoti”.
“Sarà necessario stanziare dei fondi di una certa importanza per realizzare un lavoro di screening, ovvero una mappatura degli edifici a rischio (sia abitativi, sia produttivi)”, prosegue Toniolo, “e prevedere dei fondi per incentivare l’adeguamento delle strutture degli edifici pubblici (comuni e province), privati ad uso abitativo e artigianali e industriali ad uso produttivo!”
“Già il Piano casa ha rappresentato un incentivo per ammodernare gli edifici privati dal punto di vista del rischio sismico”, conclude Toniolo, “ma non basta. Dobbiamo intervenire in modo pesante e specifico per svegliare le coscienze su un argomento poco dibattuto ma che rappresenta un rischio reale!”

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