Sindrome di Clérambault: perché per alcune persone l’amore diventa folle?

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Film come Attrazione fatale con Michael Douglas e Glenn Close, oppure il più recente To the Point of Madness… Not at All con Audrey Tautou, raccontano in modo cinematografico i meccanismi di un disturbo psichiatrico ben preciso: l’erotomania. Descritta per la prima volta nel 1921 dallo psichiatra francese Gaëtan Gatien de Clérambault, oggi è riconosciuta anche dal DSM-5, il manuale internazionale per la classificazione dei disturbi mentali.
Ma come può una persona arrivare a convincersi di essere oggetto di un amore che in realtà non esiste? La psicologa Valérie Grumelin, in un’intervista al Journal des Femmes Santé, spiega che l’erotomania consiste nell’“inventarsi un mondo”, dove ogni sguardo, gesto o interazione – anche sui social – viene interpretato come prova d’amore. La persona erotomane seleziona solo ciò che rafforza la sua convinzione, rifiutando ogni evidenza contraria, anche quando è palese. «Non importa cosa dicano gli altri: gli erotomani non si rendono conto di essere deliranti», sottolinea Grumelin.
Questa forma di delirio, nota anche come sindrome di Clérambault, intrappola chi ne soffre in una negazione totale della realtà, dove la fantasia prende il sopravvento e si impone come verità assoluta. Il distacco dalla realtà è tale che nemmeno i rifiuti diretti o l’indifferenza della persona “amata” riescono a incrinare la convinzione dell’erotomane.
Le cause del disturbo non sono ancora del tutto comprese, ma si sa che si manifesta solo in età adulta: i bambini ne sono esclusi. Tuttavia, molti esperti ritengono che l’origine affondi le radici in una lunga storia di deprivazione affettiva. «La causa dell’erotomania è una mancanza narcisistica di riconoscimento da parte dei genitori», spiega ancora Grumelin. Chi non ha mai ricevuto attenzione fisica o emotiva in famiglia tende a interpretare ogni minimo segnale – anche neutro – come un segno di desiderio o di attrazione.
Il dottor André Corman, direttore di sessuologia alla Facoltà di Medicina di Tolosa, conferma questo legame tra carenza affettiva infantile e disturbi psichiatrici. In un’intervista a Le Figaro, osserva che «l’assenza di affetto e sicurezza durante l’infanzia può scatenare disturbi psichiatrici che si manifestano in età adulta». Su questo terreno fragile possono facilmente radicarsi i deliri erotomani, che spesso evolvono senza possibilità di ritorno alla realtà, se non con l’aiuto di un trattamento medico specifico.













