Siamo tutti tennisti? Fenomenologia del Tuttologo Social(e)
Trionfale vittoria di Flavia Pennetta sulla connazionale Roberta Vinci nella finale tutta tricolore dello Slam americano, e per un weekend il Bel Paese si è scordato dei campi da calcio in favore della finalissima tutta nostrana a base di tennis.
E come succede per le grandi occasioni, anche il pubblico di Facebook e Twitter non si è risparmiato tra encomi e commenti live. E così anche il tennis è stato sdoganato.
Era ora, si potrebbe dire. Se non fosse che in effetti questa passione dei social-network-addicted per palle e racchette sembra così nuova da non essere credibile.
E’ il fenomeno dell’empatia virtuale e il protagonista è intorno a noi, nascosto dietro colletti e camici bianchi, zaini pieni di libri e professioni disparate: è il Tuttologo-Social(e), dottore in tuttologia, animatore di folle immaginarie, capace e stimato professionista e appassionato di ogni disciplina e attività, sport e tematica, il cui comportamento è studiato dalle più importanti Università del mondo, e questo lo riempie di orgoglio.
La sua giornata inizia la mattina presto quando sullo smartphone scorre la homepage del suo social preferito, dove inizia subito a dispensare nozioni di tuttologia ed entusiasmo sul tema del giorno, rincorrendo il flusso delle notizie tanto che anche queste a volte sembrano rincorrerlo.
Succede una cosa, qualche influencer la condivide o ne scrive e i Tuttologi-Social(i) si scoprono immediatamente dipendenti, follower, addicted, innamorati ed approfonditamente edotti.
I temi delle passioni del Tuttologo-Social(e) sono vari e differenti: si passa dalla nuova forma rotonda di Jonny Depp al Festival di Venezia ai rifugiati disperati che raggiungono le nostre coste, dall’integralismo religioso alle bagarre calcistiche fino agli scandali politici, dal bunga-bunga alla Cristoforetti, dal gossip alla cultura, da Stacchio ai grandi crimini internazionali, dalle vicende storiche agli sport meno conosciuti, da serie a programmi e dibattiti televisivi fino alle follie Diprè-Tommasi.
Ha un’opinione su tutto e tutti, supportata da grandi discorsi e hashtag di tendenza.
Per diventare un Tuttologo-Social(e) per prima cosa è essenziale avere un dispositivo collegato ad internet ed essere iscritto ad un social network con un profilo abbastanza ricco di “amici” su cui scrivere e dibattere del tema del giorno, condendo il tutto con entusiasmo e passione, tempo rubato al lavoro e agli affetti, e con qualche mirato litigio verbale e parola di troppo scritta su una tastiera dietro a cui nascondersi accuratamente.
A fine giornata il nostro eroe spegne la connessione, stremato dal lavoro svolto e forte di aver detto la sua, per andare a riposare prima di svegliarsi il giorno dopo pronto per una nuova avventura all’insegna della sua attività preferita: straparlare.














