15 Aprile 2015 - 16.17

REGIONALI: sliding doors per Dalla Pozza

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Campeggia a tutta pagina la squadra vicentina dei candidati PD all’imminente corsa per la conquista del Veneto accanto ad Alessandra Moretti sul quotidiano locale, primo partito a mostrare facce e nomi in lista per uno scranno a Venezia. Qualche volto noto, amministratori, donne, camicie senza cravatte, il renzistyle ha già fatto scuola anche dalle nostre parti, giovani. Sobrietà e determinazione, una breve presentazione e facce sorridenti. I Dem vicentini sono pronti ad accompagnare l’ex Portavoce di Bersani a contendere il primato a Luca Zaia. Secondo le proiezioni fatte dagli esperti il PD berico dovrebbe portare in laguna almeno due consiglieri, tre in caso di vittoria e qui iniziano le scommesse. Il favorito campione di preferenze sembra essere l’uscente Stefano Fracasso, già sindaco di Arzignano, in grande sintonia con il vero leader vicentino dei Dem, Achille Variati che non potrà negargli un aiuto elettorale. Non va poi trascurato il fatto che la Vallata del Chiampo, territorio di provenienza di Fracasso, non esprimerà candidature di peso in grado di preoccuparlo. Non lo farà la Lega Nord, che punta sui suoi uscenti Roberto Ciambetti (Sandrigo), Marino Finozzi (Thiene) e Nicola Finco (Bassano). Non lo farà Forza Italia, a parte Elena Donazzan, veterana alla quarta candidatura regionale, che pur bassanese pesca in tutta la provincia, non lancerà nessun vero competitor territoriale per l’ex sindaco pur amministrando con Giorgio Gentilin il centro più importante della zona, Arzignano. Quindi vittoria facile per Fracasso, sia in casa che fuori. Subito dietro di lui i bookmaker berici danno in buona posizione il segretario provinciale piddino Piero Menegozzo, che potrebbe raccogliere l’eredità, anche politica, di Giuseppe Berlato Sella, l’ex sindaco di Schio che dopo due legislature ha lasciato, andando a rappresentare un’area geografica che ha sempre espresso un proprio importante esponente. Ci sono poi almeno un paio di outsider che potrebbero riservare qualche sorpresa. Diego Marchioro, una vita passata tra il suo comune, Torri di Quartesolo di cui è stato anche sindaco, l’ANCI e il PD renziano di cui è stato uno dei primi sostenitori. Marchioro è in pista da sempre per fare il salto in avanti e sarà un temibile avversario perché conosce bene la macchina amministrativa del territorio e sa raccogliere consensi. Più giovane di lui per età, ma non per storia politica, arriva Antonio Dalla Pozza, assessore di Variati al secondo mandato, renziano anche lui della prima ora ma che, a differenza degli altri, non arriva dalla Margherita ma dai DS. Sul risultato personale di Dalla Pozza si comprenderà se il sindaco di Vicenza lo ha sostenuto o se gli ha preferito qualcun altro – Fracasso? – indicando o meno ai suoi uomini il gradimento per il suo assessore. Va ricordato che per Dalla Pozza l’occasione delle Regionali è particolarmente carica di significati e di conseguenze, se eletto lascerà Palazzo Trissino per gli agi veneziani, se non eletto avrà nel suo curriculum un insuccesso che potrà essergli addebitato nella probabile corsa per la candidatura a sindaco nel 2018 in antitesi con il sempre più papabile Jacopo Bulgarini d’Elci o la figlia d’arte Isabella Sala.

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