20 Ottobre 2016 - 20.13

REFERENDUM- Tutte le balle di Renzi ed il sì

E se il fatidico giorno del referendum non fosse il 4 dicembre 2016, ma il 4 dicembre 2017, sapete quante cose gli italiani riuscirebbero portarsi a casa? Non si capisce perché, o forse sin troppo bene, ma in Italia funziona così. In prossimita’ delle elezioni, in questo caso di referendum, i governi in carica, di qualsiasi schieramento, promettono cose che prima non si potevano o volevano fare, quasi a volersi far perdonare qualcosa. E allora via con quattordicesime per i pensionati, con la riduzione del canone rai, con l’eliminazione di Equitalia, con il ponte sullo stretto di Messina (speriamo si ricordino anche del ponte di Bassano), con articolate riforme pensionistiche e chi piu’ ne ha piu’ ne metta, alla faccia del deficit, chi se ne frega, tanto gli italiani si dimenticano tutto.
Non funziona così caro Renzi.Se le cose devono essere fatte dovrebbero essere fatte a prescindere da una scadenza elettorale. Prepariamoci quindi ad un mese di balle e propaganda. Bastera’ votare SI e vedremo l’Europa piu’ attenta alle nostre necessità. In caso contrario, cavallette e piaghe d’Egitto..

Il vantaggio di Renzi, se riuscira’ a convincere i suoi amici del PD, e’ la mancanza di alternative a destra, valide, ammesso che ne siano mai esistite.

Il referendum comunque ha un grosso peccato. Volutamente o erroneamente il Premier ha inteso dargli un significato politico, salvo poi capire l’errore.

La riforma infatti potrebbe condizionare la permanenza del governo Renzi a Palazzo Chigi. In piu’ occasioni infatti Renzi ha ribadito che in caso di bocciatura della sua riforma, lui e la ministra Boschi annunceranno le dimissioni, trasformando così il referendum in un plebiscito sul Presidente del Consiglio.

Nessuno pero’ ha spiegato, magari in maniera semplice, perche’ si dovrebbe votare o si dovrebbe votare no.

Perche’ votare si:

– Per eliminare il bicameralismo, cioe’ per evitare che le leggi passino da Senato alla Camera con tutte le lentezze che ne derivano.

– Per l’abolizione del Cnel e la diminuzione del numero dei parlamentari.

– Per aumentare la democrazia diretta attraverso l’introduzione del referendum Propositivo.

– Per eliminare i casi di contenzioso tra Stato e Regioni davanti alla Corte Costituzionale con il Senato che farà da Camera di compensazione.

Perche’ votare no:

-Secondo i sostenitori del no i costi della politica non vengono dimezzati poiché sono in arrivo altre indennità’ al rialzo per i parlamentari.

– Perché non crea semplificazioni.

– Perché il bicameralismo non viene davvero superato.

– Perché non garantisce la sovranita’ popolare

– Perché si tratta di una riforma non legittima prodotta da un parlamento non eletto dal popolo.

– Perché è una riforma non scritta in modo chiaro e semplice e soprattutto non e’ stata prodotta per iniziativa libera del Parlamento, ma sotto dettatura del governo.

Per il prossimo mese ci dimenticheremo di tante altre cose, alcune molto tristi, anche se sicuramente poi riesploderanno forse anche in maniera più importante e preoccupante.
Ma di questo e delle tante promesse
non mantenute parleremo la prossima volta.

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Testata Street Tg Autorizzazione: Tribunale Di Vicenza N. 1286 Del 24 Aprile 2013

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