2 Novembre 2016 - 19.02

RECOARO – Chi accoglie e chi respinge i profughi, il clima si surriscalda

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Situazione surriscaldata a Recoaro Terme, non tanto per la presenza della nota stazione termale, ma per il previsto arrivo dei migranti richiedenti asilo all’Hotel Bersagliere.

CHI LI VUOLE

Domani sera, 3 novembre, è prevista una manifestazione in via Roma a sostegno dell’accoglienza dei migranti promossa dalle associazioni Ovest vicentino accoglie, Altovicentino accoglie e Welcome refugées Vicenza, proprio nel giorno in cui il Tribunale di Vicenza si pronuncia sull’apertura dell’albergo che avrebbe dovuto accogliere dei profughi e che aveva subito un incendio doloso. Se l’albergo riapre potrà accogliere dei richiedenti asilo. Anche il Partito Democratoco di Vicenza e provincia ha aderito.
Anzi, è proprio il Pd che interviene sull’inziativa con una nota nella quale sottolinea che “chi parteciperà alla manifestazione porterà un messaggio di apertura ed accoglienza, per dire che la nostra è una provincia accogliente, nonostante la narrazione di una minoranza sovraespost,. E’ una provincia dove non ci sono assembramenti di mille richiedenti in uno stesso luogo, come a Cona, nel veneziano, o Bagnoli, nel padovano. E’ la provincia dove è partito uno dei primi progetti Sprar (Sistema per la protezione dei richiedenti asilo e rifugiati) già negli anni ’90. E’ la provincia dove è stato siglato il Protocollo d’accoglienza diffuso che è stato preso ad esempio a livello nazionale dall’Anci”.
“E’ vero purtroppo – continua la nota del Pd – che ancora 63 comuni del vicentino non hanno nemmeno un richiedente asilo nel loro territorio, e questo aggrava la situazione per i comuni dove c’è invece una presenza sproporzionata. Recoaro, al 30 settembre, era uno dei comuni con zero profughi, non ha aderito al progetto Sprar e non ha firmato il protocollo d’accoglienza diffuso, tutti strumenti che avrebbero permesso all’amministrazione di essere protagonista nell’accoglienza. Siamo consapevoli che la vera integrazione può essere possibile solo con piccoli numeri e con una proporzionalità tra residenti e nuovi arrivi, ma dobbiamo uscire dall’ottica dell’emergenza e imparare a governare e ben gestire le situazioni senza subirle”.
“Speriamo – conclude il Pd – che i comuni con zero profughi in Provincia di Vicenza da domani calino a 62, e che diminuiscano sempre più. Perché una distribuzione omogenea dei nuovi arrivi forse non risolverà il problema dell’accoglienza, ma lo renderebbe più gestibile. Sarebbe possibile attivare percorsi di integrazione e creare relazioni con i nuovi arrivati, così come le abbiamo create con i molti immigrati che negli ultimi vent’anni hanno scelto la nostra provincia come luogo in cui vivere e progettare il loro futuro. E che hanno contribuito con il loro lavoro e con i loro figli a rendere più ricco questo territorio”.

CHI NON LI VUOLE

Arriva anche una nota di PrimaNoi che respinge nettamente ogni ipotesi di accoglimento.
“Come prevedibile il clima a Recoaro terme si sta surriscaldando -scrivono- in vista di giovedì 3 novembre, giorno nel quale si dovrebbe sbloccare la disponibilità della struttura alberghiera per dare ospitalità fino a 50 richiedenti asilo.
Il dibattito in paese è già scoppiato, tant’è che per domani sera è annunciata una manifestazioni di coloro che sostengono l’accoglienza dei migranti, in polemica con quei comitati di cittadini che, secondo Altovicentino accoglie, “seminano odio e razzismo”. La risposta dei comitati del no arriverà invece venerdì sera con un presidio davanti al municipio per ribadire la propria contrarietà “ad un sistema dell’accoglienza imposta dal Governo a danno dell’intera comunità recoarese e di un intero paese intento a rilanciare la propria vocazione turistica” -spiegano i promotori dell’iniziativa.
Alla manifestazione aderisce attivamente il comitato spontaneo PrimaNoi, da oltre un anno impegnato sul tema profughi in tutta la provincia.
Erano stati proprio quelli di PrimaNoi a dare fuoco alle polveri la settimana scorsa minacciando azioni forti sulla falsa riga delle barricate messe in atto dai cittadini di Gorino nel ferrarese. “Con l’incontro di venerdì sera -spiegano dal comitato PrimaNoi- viene dato il via alle ostilità. I recoaresi non possono pagare le scelte di un Governo che utilizza i soldi degli italiani per dare vitto e alloggio ai sedicenti profughi, quando in Italia ci sono milioni di persone che vivono in uno stato di indigenza assoluta”.
PrimaNoi fa sapere che una propria delegazione si è recata domenica scorsa al presidio di “Abano dice no” per iniziare un percorso propedeutico a creare una rete solidaristica tra i comitati attivi in Veneto. “Domenica abbiamo concretizzato l’idea di fare rete sostenendo un’opposizione dai toni determinati ma non di natura ideologica -spiega il portavoce Alex Cioni- perché è una necessità organica e non un capriccio contrastare le folli politiche di un Governo tanto attivo per la sorte di migliaia di ragazzi africani quanto cieco verso quella di milioni di italiani. Non ci stiamo a subire passivamente le decisioni di un Governo che dispensa illusioni ai migranti con i soldi dei contribuenti italiani, per cui contiamo di aggregare in questo percorso i vari comitati esistenti e quelli che nasceranno nelle prossime settimane, al fine di rafforzare la voce del popolo che dice no. Anche per questo motivo venerdì sera saremo a Recoaro terme”.

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