12 Giugno 2025 - 12.11

Quattro bambini palestinesi feriti arrivano in Veneto per cure specialistiche

Zaia: “Assistenza avanzata per dare un futuro di speranza a questi piccoli pazienti”

Sono atterrati nella tarda serata di ieri all’ospedale militare di Villafranca (Verona) quattro bambini palestinesi feriti, bisognosi di cure mediche urgenti e specialistiche. Ad accoglierli, poco prima della mezzanotte, le ambulanze del Suem 118 con personale medico coordinato dai direttori Adriano Valerio (Verona) e Andrea Paoli (Padova).

I piccoli pazienti, di età compresa tra 14 mesi e 8 anni, sono stati presi in carico dal sistema sanitario del Veneto e trasferiti nelle Aziende Ospedaliere Universitarie di Verona e Padova.

Nel dettaglio, due bambini sono ora in cura all’ospedale di Borgo Trento: un bimbo di 5 anni, affetto da grave immunodeficienza e denutrizione, è stato ricoverato in Oncoematologia pediatrica; un altro di appena 14 mesi, con una grave patologia agli organi interni, è stato affidato alla Chirurgia pediatrica. I medici stimano circa dieci giorni per una diagnosi definitiva del primo caso, mentre il secondo è già stato sottoposto alle prime valutazioni.

Gli altri due minori, un bimbo di 8 anni con gravi lesioni oculari e un altro di 2 anni con ustioni e traumi al volto, sono stati trasferiti a Padova. Non sono in pericolo di vita, ma richiederanno cure complesse, con l’intervento di chirurghi plastici e oculisti. Entrambi saranno seguiti da un’équipe multidisciplinare con anche supporto psicologico.

A comunicarlo è il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha sottolineato l’importanza dell’intervento, reso possibile dal coordinamento della CROSS (Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario) e del Suem 118 Veneto.

«Con questi quattro arrivi – ha spiegato Zaia – salgono a otto i bambini feriti a Gaza curati in Veneto nell’ultimo anno. Il 2025 conferma il nostro impegno nell’accoglienza sanitaria dei minori provenienti da zone di guerra, in particolare Ucraina e Striscia di Gaza. La nostra sanità non chiude mai la porta a nessuno. Siamo orgogliosi – ha concluso – di offrire a questi piccoli un futuro dignitoso e di speranza, perché le guerre colpiscono soprattutto i più fragili».

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