8 Giugno 2016 - 16.32

PROFUGHI – Orsi (SCHIO): “Abbiamo già dato, lo Stato scarica il barile sui cittadini”

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Abbiamo sentito anche Valter Orsi, sindaco di Schio, che stamane ha partecipato alla riunione convocata dal prefetto di Vicenza, Eugenio Soldà alla caserma Sasso per discutere del problema profughi. Soldà ha chiesto maggior impegno da parte dei Comuni, soprattutto quelli che non hanno profughi sul loro territorio.
“Il prefetto -ci dice Orsi- ha chiesto maggior collaborazione ai sindaci per far fronte ad una emergenza che potrebbe vedere la nostra provincia pesantemente interessata.
Io sono intervenuto dicendo che bisogna smetterla di parlare di emergenza, perché se di emergenza si tratta allora deve cambiare anche l’approccio. Venga dichiarato lo stato di emergenza in modo ufficiale e vengano dati ai Comuni gli strumenti per accogliere. Ritengo tuttavia che non siamo affatto di fronte ad una emergenza umanitaria: i dati dimostrano chiaramente che i migranti arrivati in Italia sono perlopiù economici e dopo il passaggio in commissione solo il 20% ottiene lo status di rifugiato.
C’è poi un altro aspetto che ci mette seriamente in difficoltà. Quanto tempo serve per valutare queste persone? secondo una direttiva emanata dal prefetto, dopo 3 mesi queste persone hanno diritto al certificato anagrafico e acquisiscono la residenza nel Comune in cui arrivano. Si tratta quindi di gestire un forte flusso migratorio economico che pone i nostri cittadini in difficoltà. Dobbiamo pensare al futuro di migranti economici lasciando indietro i nostri concittadini che cercano lavoro. Per la cronaca, fra Schio e Thiene sono circa 4000 le persone in cerca di impiego.
Insomma, siamo chiaramente davanti ad uno scarico di responsabilità dallo Stato ai Comuni con il prefetto che si trova tra incudine e martello. Infine ricordo che i parametri attuali prevederebbero una presenza di due profughi per 1000 abitanti. Schio ha già 104 profughi e dovrebbe averne al massimo 80. Abbiamo già dato”

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