3 Maggio 2022 - 17.48

Minacce di morte a medico vicentino: “Aggredito fisicamente da un no-vax. Minacce anche da due infermiere”

(P.U.) La tragicomica epopea dei no-vax lascia strascichi. Con l’allentamento delle restrizioni le loro manifestazioni o le loro proteste social sono via via svanite, ma a distanza di qualche mese più di qualche procedimento giudiziario è stato avviato.

Come nel caso del medico di famiglia Massimo Omerini, noto a Vicenza e con studio a Laghetto. Omerini è anche nel Cda di Ipab ed ex presidente di Ipark (residenza per anziani di Parco Città).

“In pochi se ne rendono conto – ci dice – ma gli episodi di aggressione sono stati innumerevoli. Alcuni verbali altri fisici. Le dico solo che una mia collega a Vicenza è stata presa per il collo da un esaltato che ha tentato di strangolarla”.

Massimo Omerini ha subito tre pesanti aggressioni. Le prime due verbali alla fine dello scorso anno, la terza, fisica, il 7 gennaio. Un episodio talmente spiacevole che Omerini si è rivolto alla Procura e ha presentato una denuncia circostanziata per aggressione a pubblico ufficiale durante lo svolgimento delle sue funzioni, interruzione di pubblico servizio e minacce (fisiche).

Le aggressioni verbali

“Quando è uscito il decreto che prevedeva la sospensione per gli operatori sanitari non vaccinati – ci dice – due infermiere dell’ospedale di Vicenza, una di circa 30 anni e una di circa 50 anni con 25 di anzianità, si sono presentate in studio (in momenti diversi) chiedendo l’esenzione dal vaccino, adducendo motivi futili. Hanno presentato un foglio stampato da un fantomatico ‘comitato di coordinamento’ no-vax e volevano l’esenzione per delle banali allergie. Mi sono seccamente rifiutato, anche perché si sarebbe configurato un falso in atto pubblico. Una delle due mi ha lanciato un’accusa che mi ha colpito e lasciato sbalordito. “Lei non custodisce la mia salute” – ha detto. Ha inoltre detto che i ‘loro’ legali mi avrebbero creato problemi. Hanno entrambe insistito e mi hanno minacciato.

Una di queste infermiere non voleva alzarsi e lo ha fatto solo quando ho detto che avrei chiamato le forze dell’ordine. Le ho segnalate alla direzione sanitaria. So che una delle due è stata poi trasferita e che l’altra è stata sospesa”.

L’episodio più grave però risale al 7 gennaio.

“Si è presentato un 41enne di Napoli, che da una quindicina d’anni vive a Vicenza. Una persona sposata, con figli, presumo inserita. Abbiamo scoperto poi che aveva alcuni precedenti per rissa e per comportamento antisociale.

Pretendeva un mese di mutua adducendo una motivazione assurda. Era ‘stanco di aspettare fuori al freddo per fare i tamponi’. Non ce la faceva più non voleva perdere il lavoro. Mi sono rifiutato di assecondarlo, prescrivendogli solo due giorni. E’ andato in escandescenze, ha rovesciato la scrivania. Mi ha fatto il gesto dello sgozzamento urlando ‘Sono di Napoli! Non sai come va a finire!’. Frasi ripetute anche a una paziente che attendeva fuori. Mi ha aggredito e spintonato mirando al collo.

Fortunatamente peso 110 chili e la mia stazza da ex rugbysta mi permette di difendermi. Ho chiamato il 112 e ho segnalato l’episodio alla direzione sanitaria dell’Ulss e all’ordine dei medici.

Per la cronaca dopo 15 giorni la mia auto è stata rigata…

Ho deciso alla fine di presentare denuncia, avendogli concesso l’opportunità di una conciliazione.

Purtroppo molti non si rendono conto che siamo davvero in prima linea e siamo lasciati soli. Nonostante l’appartenenza ad un ordine ho dovuto pagarmi un legale (l’avvocato Fernando Cogolato) come uno psicologo, considerando che per una ventina di giorni non sono riuscito letteralmente a dormire.

Che dire -conclude Omerini – sono molto amareggiato. Ci siamo trovati in una posizione esposta e non abbiamo ricevuto alcun sostegno, almeno quello morale, dall’ordine o dalla direzione sanitaria. Ci sono state tantissime aggressioni. Abbiamo una chat con decine di medici di famiglia e le segnalazioni sono state moltissime nei mesi scorsi. Qualcuno ha presentato denuncia come me, altri hanno deciso di desistere. E’ fondamentale però che la gente sappia a quali rischi siamo esposti. Siamo stati esposti a frange estreme e pericolose di un movimento che evidentemente non era solo goliardico o di protesta civile ma aveva al suo interno dei pericolosi esaltati”

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